Si intitola “Pro e Contro. Frammenti di storia dell’arte dall’Ottocento al Novecento” il ciclo di incontri che si terranno a Palomar a partire da sabato 5 novembre tenuti dal pittore e saggista Marco Fidolini. Nato a San Giovanni Valdarno, dal 1965 – anno di esordio ufficiale, galleria Vigna Nuova di Firenze – ha allestito numerose personali e partecipato a rassegne nazionali e internazionali. Degli anni Settanta sono le sue prime acqueforti e ben presto l’attività incisoria va ad affiancarsi a quella della pittura la cui ricerca si fonda intorno all’iconografia metropolitano-industriale. Dalla metà degli anni Novanta, Fidolini ha dato vita ad una serie di oggetti – sculture mutuati dalla coroplastica etrusca. Numerose sono le mostre alle quali l’artista ha preso parte a livello nazionale; una nutrita raccolta di acqueforti è conservata presso il Gabinetto di disegni e stampe degli Uffizi e al Museo della Grafica Palazzo Lanfranchi di Pisa.
A Palomar, la Casa della Cultura di San Giovanni Valdarno Marco Fidolini terrà incontri dedicati all’arte e all’esperienza della fruizione, un viaggio tra i principali artisti che hanno segnato il passaggio dall’Ottocento al Novecento con un approccio inedito, ricco di spunti di riflessione e tematiche affascinanti. Questa mattina sono stati presentati i primi quattro appuntamenti in programma a novembre e dicembre.
“La vocazione della nostra città per l’arte contemporanea è nota e consolidata – dichiara l’assessore alla cultura Fabio Franchi – anche grazie al ruolo di primo piano che nella ricerca artistica sul contemporaneo e sulle emergenze del contemporaneo da molti anni svolge Casa Masaccio. Il ciclo di conferenze ‘Pro e contro’ costituisce una conferma di ciò, e anche un ulteriore arricchimento. Le ragioni sono le più diverse.
In primo luogo, perché gli incontri saranno tenuti da un relatore di assoluto prestigio e di grande competenza. Marco Fidolini è infatti non solo un artista di indubbia fama, ma è anche saggista, studioso acuto e attento, profondo conoscitore del mondo dell’arte e del dibattito che intorno ad essa si sviluppa, un intellettuale a tutto tondo. Il viaggio che ci porterà a fare sarà una immersione tra i principali artisti che hanno segnato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, con uno sguardo alle opere e agli autori che non è solo quello dello studioso, come generalmente viene fatto in cicli simili, ma anche quello dell’artista, di colui cioè che con la creatività e con la realizzazione pratica dell’opera pittorica ha a che fare direttamente. Di qui la particolarità dello sguardo, delle osservazioni e dell’approccio di Fidolini verso gli artisti di cui parlerà, un approccio inedito, poco percorso dalla critica “mainstream”, ma ricchissimo di spunti, assolutamente rigoroso e indubbiamente affascinante.
In secondo luogo, per il periodo storico affrontato. Troppo spesso diamo per scontato di conoscere autori e movimenti artistici dell’Ottocento e del Novecento, un periodo storico-artistico che purtroppo anche nelle scuole viene trattato sommariamente, troppo spesso diamo per scontato di avere le giuste chiavi di lettura per interpretarli e comprenderli. Il ciclo di incontri costituirà anche l’occasione per (ri)vedere le nostre conoscenze, approfondire temi e autori, rivedere i nostri giudizi, acquisire gli strumenti di lettura, critici e concettuali, per affrontare meglio l’esperienza della visione dell’opera d’arte.
In terzo luogo, per l’impostazione del ciclo. Non una semplice rassegna di autori e movimenti, ma una loro analisi approfondita, sottoposti, come saranno, allo sguardo lucido, attento, documentato, a volte spietato e anticonformista di Fidolini. Un’impostazione che è chiara sin dal titolo del ciclo, scelto e voluto dallo stesso Fidolini: “Pro e contro”. Perché l’analisi dell’opera deve suscitare discussione, dibattito, confronto. Per la discussione e il confronto sono uno stimolo all’approfondimento.
In quarto luogo, perché una lettura e comprensione dell’Ottocento e del Novecento è la chiave per poter leggere in modo più chiaro l’arte contemporanea, per la quale, come dicevamo, San Giovanni ha una lunga tradizione e una spiccata vocazione. Quell’arte che molto spesso ci sembra incomprensibile, lontana dal nostro sentire, di nicchia. Il ciclo di incontri che presentiamo ha quindi anche l’obiettivo di (ri)avvicinare il pubblico e la cittadinanza ad una più consapevole e matura fruizione dell’arte contemporanea, cogliendo anche le molte occasioni che sotto tale aspetto la nostra città offre così frequentemente.”
Primo appuntamento sabato 5 novembre alle 17 dal titolo “Aspetti e poetiche della pittura metafisica. Ritorno all’ordine e realismo magico”. Il secondo, sbato 19 novembre, sarà dedicato a Cubismo e Futurismo, “dopo l’Impressionismo e Cézanne”. Si passa poi al primo sabato di dicembre con gli “Aryisti del manifesto pubblicitario. Dall’Ottocento agli anni Venti – Trenta” per finire sabato 7 dicembre con l’incontro sull’impegno civile e politico “Da Goya al primo Novecento”.
“Pro e contro – ha aggiunto Marco Fidolini – vuole analizzare valori e disvalori, motivare il perché di concrezioni esegetiche e luoghi comuni sulle archiviazioni e gli studi di storia dell’arte. L’obiettivo è quello di discostarsi alla lettura di eruditi spesso incapaci che si affidano spesso alla descrizione e alle notizie storiche, all’iconologia e alle interpretazioni allegoriche e creare interrogativi e proporre letture in contrapposizione con le omologate certezze esegetiche del pensiero unico”.
Marco Fidolini è nato a S. Giovanni Valdarno nel 1945. Pittore ed incisore si dedica anche alla saggistica d’arte. Dal 1965 – anno di esordio ufficiale, galleria Vigna Nuova di Firenze – ha allestito numerose personali e partecipato a rassegne nazionali e internazionali. Nel 1970 ha iniziato a realizzare le prime acqueforti; successivamente l’attività incisoria e la stampa sono divenute un altro mestiere parallelo alla pittura. Una sua nutrita raccolta di acqueforti è conservata presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze e presso il Museo della Grafica Palazzo Lanfranchi di Pisa.
Tra il 1994 e il 1997 ha realizzato una serie di oggetti-sculture mutuati dalla coroplastica etrusca.
Il lavoro dell’artista si è distinto fin dal 1965 per una sua specifica connotazione esistenziale espressa in simbiosi fra linguaggio artistico e implicazioni sociali attraverso una sorta di cicli iconografici in cui le tematiche della città e dell’industria, o i loro reperti tecnologico-urbanistici, hanno assunto ruoli primari.
Nella sua ricerca artistica si sono rilevati, in più occasioni, gli aspetti neo-metafisici e neo-oggettivi o le stratificazioni culturali degli esiti tedeschi degli anni Venti del visionario Magischer Realismus o di quello, forse più calzante, della Neue Sachlichkeit. Sono altresì fortemente presenti alcuni modelli pittorici della tradizione quattrocentesca toscana e nordica per certe fissità plastiche e indagini lenticolari.
È stato inserito fra i Segnalati Bolaffi della pittura per gli anni 1979 (da Giorgio Di Genova) e 1982 (da Duilio Morosini) e della grafica per il 1980 (da Duilio Morosini). Presente in Storia dell’arte italiana del ‘900 – Generazione anni Quaranta (vol. I e vol.II, di Giorgio Di Genova).
Ha pubblicato, fra l’altro: I marmi dell’autunno (1965), Metropolis ed altro (1984), Lucio Venna – Dal Secondo Futurismo al manifesto pubblicitario (1987), Tecnica e mestiere (1988), Impegno e realtà – Da Masaccio alla Nuova Oggettività (1991), Lucio Venna – 10 disegni inediti, 1920 (1994), Comunardo Calussi – Geometrie e arcaismo nell’avanguardia (1997), Lucio Venna – Il siero futurista (1998), Ipogeo – Sembianze e sorrisi di pietra (1999), Canopi & affini (1999), Masaccio – L’occhio ribelle e la coscienza critica (2001), Pustole – Divagazioni sull’arte e sul costume (2003), Lucio Venna e il Carnevale di Viareggio (2004), Arte e artificio – Disvalori, mistificazioni e deliri (2008), Un grande mestiere amaro – Memorie, testimonianze e riflessioni di un pittore (2009), Fuori registro – Gli artisti e la scrittura (2012), Il Novecento a zigzag – Effrazioni critiche sugli aspetti figurativi della pittura (2015), Scritti su Masaccio-Certezze e dubbi (2020).
Sulla sua attività artistica sono state pubblicate le seguenti edizioni monografiche: Da i guerrieri alle torturapie (a cura di Mauro Corradini, 1976), Atmos e Thanatos (a cura di Dario Micacchi, 1983), Progetti 1966/1980 (a cura di Elvio Natali, 1985), Fidolini 1965/1985 (a cura di Pier Carlo Santini, 1986), Acqueforti (a cura di Alfonso Panzetta, 1991), Homo faber (a cura di Mauro Corradini, 1992), Fidolini – Il trittico del delfino (a cura di Elvio Natali, 1993), Fidolini – Il vento orbicolare dell’arte (a cura di Riccardo Notte, 2000), Fidolini – 30 disegni (testo dell’autore, 2004), La scatola di Dachau et cetera (AA.VV. 2010), Fidolini – Ordinario/Straordinario (a cura di Nicola Micieli, 2010), Marco Fidolini – Polittici 1983/2015 – Epifanie metropolitane (a cura di Giorgio Di Genova).