Nella giornata di ieri la Procura di Arezzo ha reso noto l’esito delle analisi effettuate ai rifiuti trasportati dal convoglio ferroviario che, da venerdì 29 luglio a giovedì 4 agosto , è rimasto fermo ai binari 5 e 7 della stazione di San Giovanni Valdarno. I 32 container, che avrebbero dovuto trasportare rifiuti urbani provenienti dalla Campania e diretti in Austria, “contenevano rifiuti pericolosi, non stabilizzati e non idonei al trasporto nè smaltibili e in discarica per l’elevata concentrazione di metalli pesanti”.
C’è stato un lavoro intenso e sinergico tra varie istituzioni (la Procura della Repubblica, la Polizia Giudiziaria Carabinieri della Procura, Arpat Arezzo, la Asl, il Comune, Rfi) perché finalmente, il giovedì pomeriggio i convogli potessero ripartire. Quello che emerge oggi, grazie agli accertamenti tecnici del Dipartimento Arpa Campania e dei Carabinieri Forestali di Caserta, su mandato della Procura di Arezzo, è un quadro molto preoccupante di rifiuti speciali non dichiarati tali e di container non adatti per quel trasporto. Dopo la partenza dei treni, l’Ufficio Ambiente del Comune di San Giovanni Valdarno ha emesso due ordinanze, una nei riguardi di Rfi e l’altra nei riguardi della società incaricata del trasporto ferroviario dei rifiuti, per la ripulitura dei binari, ordinanze eseguite entrambe con tempestività. Alla luce di quanto emerso in queste ore, a ragion veduta, tutte le azioni che abbiamo messo in campo in quei giorni come Amministrazione Comunale sono state giuste, opportune, doverose ed irrinunciabili a tutela della salute pubblica”, ha concluso il sindaco.