Per questa ragione abbiamo separato i percorsi e creato un nuovo pre triage. Quindi abbiamo non una tenda ma un’area assolutamente isolata dal resto dell’ospedale dove ai pazienti sospetti Covid viene fatto il tampone e dove ne attendono l’esito prima di essere trasferiti, se positivi, ad Arezzo. Medicina d’Urgenza utilizza stabilmente apparecchi per ventilazione non invasiva e questo respiratore viene adesso utilizzato per ventilazione con casco CPAP di quei pazienti che presentano sintomi da sospetto CoViD e che in attesa del referto del tampone hanno necessità di supporto ventilatorio”.
Il pronto soccorso della Gruccia ha mediamente 60 accessi al giorno: lo scorso anno ne aveva 100. “In questa fase si stanno leggermente riducendo – sottolinea Patrizia Bobini, Direttrice dell’ospedale. Il pronto soccorso è un filtro importante e alla degenza arriva circa il 10%. Quindi tra i 5 e i 6 ricoveri di media al giorno. Stiamo cercando di valorizzare al massimo l’integrazione tra ospedale e territorio affinché i pazienti che non necessitano di ricovero ma che è opportuno non rimangano da soli a casa, possano trovare una soluzione sicura e transitoria prima del ritorno al loro domicilio”.