di Laura Privileggi
Mentre la sorte dell’Ospedale Serristori e del Pronto Soccorso è sempre la stessa ormai da più di due anni e la cittadinanza insieme ai Comitati attendono risposte e chiedono che si ritorni ad un PS h24, l’Azienda Sanitaria Toscana Centro, ha inaugurato martedì 21 giugno, il “Nuovo reparto psichiatrico a Santa Maria Nuova” di Firenze.
“La dignità di questi spazi ha dichiarato Debora Meloni, referente medico del reparto, è tale che pur mantenendo la connotazione medico-sanitaria, offrono l’opportunità di un percorso sul piano psicoterapeutico e riabilitativo, sulla scia della tradizione della psichiatria toscana, da sempre attenta a questo aspetto.”
Dunque, si tratta di un intervento di ristrutturazione che ha richiesto oltre 2 anni di lavoro ha restituito oggi all’ospedale di Santa Maria Nuova, al compimento dei suoi 734 anni di attività, il nuovo reparto del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura. Gli investimenti complessivi di oltre 2 milioni e 550mila euro con fondi aziendali e regionali, hanno preliminarmente consentito anche la ristrutturazione di una ulteriore porzione del complesso ospedaliero (i locali ex alloggio dei frati per circa 200 mq), dove ha trovato spazio il reparto di cardiologia.
Il reparto è stato inaugurato martedì mattina dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e dall’assessore al Welfare e Sanità del Comune di Firenze, Sara Funaro insieme al direttore generale della Ausl Toscana centro, Paolo Morello Marchese. L’apertura del nuovo reparto arriva dopo anni in cui lo sviluppo dell’intervento, sotto la guida dell’Area Tecnica aziendale diretta dall’ingegner Luca Meucci, è stato fortemente condizionato dalle varie fasi della pandemia che ne ha, a tratti, rallentato o del tutto impedito la regolare esecuzione.
“Il nuovo reparto occupa una superficie di quasi 600 mq costituita da 450 mq all’interno dell’edificio preesistente, 150 mq realizzati in un nuovo volume, oltre 250 mq di spazi esterni. E’ costituito da una area di ingresso che funge da filtro, realizzata per il trattamento del paziente in stato di agitazione che proviene dal Pronto Soccorso, munita di porte interbloccate con area di bonifica e medicheria. Da qui si accede alla zona di degenza da 12 posti letto realizzati con 5 camere doppie e due singole, al centro delle quali si trovano gli spazi di controllo per gli infermieri. Sul lato opposto del corridoio si sviluppa la zona giorno, luminosa ed arieggiata, con ampio soggiorno, stanza per il fumo e spazi di accesso alla zona esterna, opportunamente delimitata per le attività all’aperto. Per il giardino interno c’è il progetto di effettuare l’orto e il giardinaggio come attività riabilitativa per i pazienti.”
“Doveva esserci un luogo come questo che rispondesse alle esigenze di una parte della nostra popolazione che è in assoluto la più fragile, ha dichiarato l’assessore Funaro, oggi viene inaugurato un reparto che è il più bello della Toscana e non solo. Cambia molto essere accolti in un momento di acuzie psichiatrica in un ambiente che dà respiro come questo e che dà la possibilità di iniziare già dal reparto quel percorso terapeutico di uscita che è fondamentale. La bellezza di questi luoghi è già un primo passo verso la cura”.
Il direttore generale Morello nel ricordare l’attenzione e la soddisfazione di poter rispondere alle attese delle famiglie, ha sottolineato come “nel nuovo reparto potranno essere messe in atto attività che vanno oltre il ricovero”.
“Per la bellezza e le dimensioni, questo reparto ha degli spazi interstiziali che favoriscono l’incontro e il dialogo a cominciare dalla stanza dedicata alle attività di colloquio, ha spiegato Debora Meloni, Sono luoghi che offrono la possibilità di fare fin dal ricovero attività terapeutico-riabilitativa. In futuro potremo pensare al teatro terapia, alla pet therapy, a gruppi di attività espressiva. La dignità di questi spazi è tale che pur mantenendo la connotazione medico-sanitaria, offrono l’opportunità di un percorso sul piano psicoterapeutico e riabilitativo, sulla scia della tradizione della psichiatria toscana, da sempre attenta a questo aspetto”.
Hanno potuto muoversi tra i corridoi, le camere di degenza e le stanze multifunzione del nuovo reparto, anche i presenti all’inaugurazione: fra gli altri, Elisabetta Cocchi, direttrice del presidio di Santa Maria Nuova, Simone Naldini, direttore del presidio ospedaliero Firenze I; per la parte della Salute Mentale Marco Armellini, direttore del Dipartimento e Giuseppe Cardamone, direttore Area Salute Mentale Adulti; per la parte infermieristica, Claudio Baldini, direttore dell’assistenza infermieristica Firenze, Gianluca Galeotti, direttore infermieristico del presidio e Margherita Musso, coordinatore infermieristico.
“Tutte le camere del reparto sono dotate di sistemi video di controllo remoto dei pazienti e sono munite di sistemi domotici per il controllo e la regolazione, dalla stanza infermieri, di tutti gli impianti, elettrici, di regolazione dell’oscuramento e di climatizzazione. La postazione infermieri dispone inoltre di una stazione di posta pneumatica collegata all’impianto ospedaliero centralizzato.
Il progetto è stato sviluppato da noti studi tecnici per le parti impiantistiche, sotto la guida dell’Area Tecnica aziendale, con le indicazioni e gli orientamenti della Direzione Sanitaria e del gruppo del dottor Paolo Rossi Prodi, direttore della Salute Mentale Adulti di Firenze. “
Si potrebbe concludere dicendo che, il professor Franco Basaglia riformatore della disciplina psichiatrica, sarebbe soddisfatto di tanta “bellezza” e funzionalità descritta dal presidente Eugenio Giani, purtroppo, meno rassicuranti i commenti raccolti in queste ore sui social dai cittadini toscani.
Oltre alle congratulazioni per il nuovo reparto psichiatrico di Santa Maria Nuova a Firenze si leggono proteste da parte degli utenti e preoccupazioni per le lunghe liste d’attesa riguardo esami di routine, prestazioni specialistiche e diagnostiche ambulatoriali, nonostante la Regione Toscana, in ottemperanza a quanto previsto dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA), abbia messo a punto un portale aggiornato mensilmente a disposizione di tutti per le prenotazioni online. Non ultima, a destare apprensione è la situazione ormai tragica dei pronto soccorso, in particolare quelli chiusi a causa della pandemia. L’ospedale Serristori in primis, dove forse è mancata una chiara volontà politica.