Il mese di luglio a San Giovanni Valdarno si conferma un periodo di grande fermento culturale e sociale:
spettacoli, concerti, cinema, teatro e momenti di intrattenimento riempiono le piazze e gli spazi della città in un calendario ricco e variegato che rende il Luglio sangiovannese un appuntamento irrinunciabile per tutta la comunità.
Tra gli eventi più attesi spicca “Dissonanze in accordo”, in programma mercoledì 10 luglio alle 21,15 in piazza Masaccio:
un concerto-spettacolo che intreccia musica e testimonianze reali di giovani provenienti da aree di conflitto, in un’esperienza emotiva e potente che invita alla riflessione profonda sul senso della guerra e sulle possibilità della pace.
L’evento, curato da Oida – Orchestra instabile di Arezzo, nasce in collaborazione con Rondine Cittadella della Pace, realtà fondata da Franco Vaccari e riconosciuta a livello internazionale per il suo impegno nella trasformazione creativa dei conflitti.
Rondine accoglie sulle rive dell’Arno giovani provenienti da Paesi in guerra che scelgono di vivere insieme attraverso la costruzione quotidiana di relazioni autentiche.
Questo percorso prende forma attraverso il Metodo Rondine, un approccio educativo centrato su una cultura della cura delle relazioni, che promuove fiducia, apertura, convivenza e il ripudio dell’idea di nemico.
È da questa esperienza concreta che nasce “Dissonanze in accordo”, espressione artistica dell’impegno di Rondine.
Un racconto corale in cui le voci dei ragazzi dello Studentato Internazionale World House si alternano e si fondono con le note dell’orchestra in una narrazione profonda e autentica.
Le storie portate in scena sono vissute in prima persona: vicende segnate dall’odio, da conflitti che si tramandano di generazione in generazione, da sofferenze individuali che rispecchiano fratture collettive.
Ma proprio da quelle ferite nasce un messaggio nuovo.
I giovani di Rondine raccontano come un “presunto nemico” possa diventare un compagno di vita, un fratello, come il confronto possa abbattere muri antichi, scardinare categorie culturali rigide e aprire nuove strade.
La musica, con la sua forza evocativa, si fa linguaggio universale:
racconta il dolore, la paura, ma anche la speranza, si intreccia con le parole, le amplifica, le culla. Così come in passato ha saputo narrare le dissonanze dell’animo umano e quelle della storia – basti pensare alle composizioni ispirate all’Olocausto – in questo spettacolo la musica assume un nuovo compito:
quello di accompagnare un percorso di riconciliazione, di dare forma e voce alla pace che nasce dal coraggio del cambiamento.
“In un mondo sempre più lacerato da guerre, violenze e divisioni – le parole del sindaco Valentina Vadi e dell’assessore alla cultura Fabio Franchi – iniziative come questa assumono un significato particolare e attuale.
‘Dissonanze in accordo’ non è solo un concerto, ma è soprattutto un potente messaggio di speranza. È l’occasione per rimarcare il valore del dialogo, della convivenza, della comprensione reciproca, della pace.
Ed è anche la testimonianza concreta di un lavoro quotidiano, paziente e visionario, che prende forma nella Cittadella della Pace di Rondine, nel cuore della Toscana, e che troverà risonanza in una delle piazze simbolo di San Giovanni Valdarno, grazie agli interventi dei giovani dello Studentato Internazionale di Rondine Cittadella della Pace, che con coraggio scelgono ogni giorno di vivere insieme ai propri ‘presunti nemici’, abbattendo muri e pregiudizi, per imparare a costruire insieme un nuovo orizzonte di pace, e soprattutto per dimostrarci che un orizzonte di pace è possibile, purché lo si voglia e si lavori concretamente per attuarlo.
San Giovanni Valdarno accoglie questa testimonianza proprio nell’anno in cui lo scorso 25 aprile abbiamo celebrato l’ottantesimo anniversario della Liberazione, da cui sono nati la nostra democrazia e la Costituzione repubblicana, che all’articolo 11 ripudia la guerra e promuove la pace come valore fondante della convivenza civile.
E lo facciamo anche a pochi giorni dall’81° anniversario della Liberazione della nostra città, che ricorderemo insieme il 24 luglio.
Il legame tra pace e musica è profondo e antico: la musica ha il potere di unire, di raccontare la sofferenza ma anche la speranza, di trasformare il dolore in bellezza.
Con questo evento vogliamo ribadire che la cultura e l’arte non sono solo intrattenimento, ma strumenti concreti per costruire un futuro migliore, fatto di dialogo, rispetto e convivenza pacifica.
Perché la pace non è mai un’illusione: è un’armonia sì difficile, ma comunque possibile, necessaria e da perseguire. E, come nella musica, può nascere e dispiegare il suo valore forse più pieno e più alto proprio dall’incontro tra le dissonanze”.
L’ingresso all’evento è libero. La cittadinanza è invitata a partecipare numerosa per vivere un’esperienza che unisce l’arte all’impegno civile e che fa della cultura uno strumento di pace.