Montevarchi, 12 ottobre – Molto più di una mensa sociale, un luogo inclusivo e aperto a tutti in cui chi se lo può permettere potrà lasciare un pasto sospeso per le persone in situazioni di disagio socio-economico: nasce con questo spirito “Pane e Vino” la campagna di crowdfunding ideata da Fondazione Giovanni Paolo II, attiva fino al 20 novembre (www.eppela.com/paneevino) con l’obiettivo di creare uno spazio accogliente e attento ai bisogni delle persone in difficoltà e un servizio che ancora mancava nel Valdarno.
Il progetto Pane e Vino è rivolto non solo alle persone in difficoltà economica, ma anche agli altri abitanti della zona, agli anziani e alle persone sole che vogliono mangiare in compagnia, a lavoratori in pausa pranzo, e più in generale a chi vorrà mettere a disposizione il proprio tempo e la propria passione per aiutare chi ha più bisogno.
La campagna di crowdfunding, ideata dalla Fondazione Giovanni Paolo II, l’impresa sociale Qoelet e la casa di accoglienza Fraternità della Visitazione, è realizzata all’interno dell’iniziativa Social Crowdfunders: percorso di crescita delle organizzazioni non profit, giunta alla quarta edizione, ideato da Siamosolidali, progetto di Fondazione CR Firenze, in collaborazione con la cooperativa Feel Crowd.
La campagna di crowdfunding mira alla soglia economica di 20.000€ e al raggiungimento del 50% del budget Fondazione CR Firenze raddoppierà la cifra raccolta. Dai frigoriferi industriali agli abbattitori, dai tritacarne ai sistemi di sigillatura sottovuoto, con i fondi raccolti grazie alla campagna di crowdfunding si potrà formare il personale di cucina e acquistare tutto il necessario per preparare i pasti che saranno serviti a Pane e Vino.
Dichiara Stefano Ermini, della Fondazione Giovanni Paolo II: “Non esiste una mensa sociale in Valdarno e Pane e Vino sarebbe la prima esperienza in tal senso. Raggiungere l’obiettivo economico ci permetterà di completare i lavori di ristrutturazione della cucina e attivare il servizio che partirà nel 2021. La mensa, gestita da un’impresa sociale, formerà e darà lavoro a persone in difficoltà economica e offrirà un pasto caldo alle persone in stato di bisogno, segnalate dai servizi sociali del territorio. Inoltre, grazie alla formula del pasto sospeso, tutti potranno pranzare alla mensa e contribuire al servizio. Sono state coinvolte tante associazioni del Valdarno, come Libera Toscana e le Misericordie Toscane, perché vogliamo che questo sia un progetto del territorio per il territorio; infine, grazie all’adesione dell’Alveare del Valdarno potremo promuovere un utilizzo del cibo responsabile e coinvolgere anche i piccoli produttori del territorio”.