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La Casa della Comunità di San Giovanni Valdarno: hub di servizi socio sanitari di prossimità per i cittadini

La struttura garantirà servizi socio sanitari territoriali e prestazioni specialistiche multi professionali: presenza medica 24 ore su 24, 7 giorni su 7, presenza infermieristica per 12 ore al giorno, 7 giorni su 7, punto unico di accesso sanitario e sociale, punto prelievi, programmi di screening, servizi diagnostici finalizzati al monitoraggio delle cronicità, servizi infermieristici, sistema integrato di prenotazione collegato al Cup aziendale e servizio di assistenza domiciliare di base.

La Casa della Comunità Hub è una delle strutture di sanità territoriale previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – Next generation Eu. In Toscana ne sorgeranno 70, e nel Valdarno ne sono previste 2, una a San Giovanni Valdarno e una a Terranuova Bracciolini, mentre a Cavriglia sorgerà l’Ospedale di Comunità. La Casa della Comunità Hub, che rappresenta un’estensione della Casa della Salute in termini di servizi al cittadino, è una struttura di utilità pubblica che erogherà prestazioni e servizi socio sanitari territoriali. Tra questi sono previsti: presenza medica 24 ore su 24, 7 giorni su 7 anche attraverso l’integrazione della continuità assistenziale; presenza infermieristica per 12 ore al giorno, 7 giorni su 7; Punto unico di accesso (Pau) sanitario e sociale; punto prelievi; programmi di screening; servizi diagnostici finalizzati al monitoraggio delle cronicità (ecografo, elettrocardiografo, retinografo, oct, spirometro, ecc); servizi infermieristici, inclusa l’attività dell’Infermiere di famiglia e comunità; sistema integrato di prenotazione collegato al Cup aziendale; servizio di assistenza domiciliare di base.
La pandemia e l’emergenza sanitaria hanno fatto emergere, con forza, l’indispensabile necessità di una sanità territoriale forte e ben organizzata per impedire la saturazione degli ospedali e dei pronto soccorso, e consentire la presa in carico dei pazienti nelle proprie case. La Casa della Comunità Hub si muove in questa direzione: rafforzare il presidio sanitario territoriale in modo che i cittadini, soprattutto anziani, siano presi in carico, curati e seguiti in presidi di prossimità. A San Giovanni Valdarno sta crescendo la richiesta dei medici di medicina generale di entrare in Casa della Salute, soprattutto da parte delle nuove generazioni, richiesta che per il momento non può essere esaudita per la mancanza di spazi nella sede attuale del distretto. La nuova struttura che sorgerà a San Giovanni Valdarno consentirà, prima di tutto, di aumentare il numero dei medici di famiglia presenti nella Casa di Comunità Hub ed ampliare il ventaglio di servizi offerti alla cittadinanza.
In una recente lettera aperta al presidente della Regione Toscana dal titolo “Investire nelle Case della Salute per innovare e migliorare la medicina generale e le cure primarie” un gruppo di medici di medicina generale scrive: “La pandemia ha dimostrato – ove ce ne fosse stato bisogno – la necessità e l’indubbia utilità delle Case della salute nel rafforzamento della medicina generale e dei servizi territoriali. Grazie alla disponibilità di ampi spazi destinati ai servizi ambulatoriali e all’organizzazione multiprofessionale e multidisciplinare delle attività è stato possibile – anche nei momenti più critici – preservare la qualità delle cure, garantire la sicurezza dei pazienti ed effettuare con tempestività ed efficienza operazioni complesse come la vaccinazione Covid per i soggetti over 80. Dobbiamo approfittare dell’investimento previsto dal Pnrr che prevede la destinazione di ingenti risorse per innovare e migliorare la medicina generale, per il rilancio dei servizi territoriali e delle cure di prossimità, ed in particolare per lo sviluppo delle Case della salute (o Case della comunità). La Regione non può farsi trovare impreparata di fronte a questo fondamentale e forse irripetibile appuntamento”.
Per le stesse ragioni, l’amministrazione comunale di San Giovanni, nel momento della pianificazione da parte della Regione e della Asl Sud Est, ha voluto con forza ed ottenuto che la Casa della Comunità Hub sorgesse a San Giovanni Valdarno, per offrire ai propri cittadini una migliore opportunità di presa in carico e di cura delle patologie.

Per quanto riguarda la localizzazione della Casa della Comunità Hub, sono state prese in considerazione diverse ipotesi da parte dell’amministrazione comunale tenendo presente che i fondi del Pnrr posso essere investiti soltanto su proprietà pubbliche e non su proprietà private. In un primo momento, la localizzazione ritenuta migliore è risultata quella del Calambrone: si tratta di una zona centrale di San Giovanni Valdarno, ben servita dalla viabilità stradale e pedonale, vicina alla stazione degli autobus e alla stazione ferroviaria, e soprattutto è il quartiere in cui più alta è la densità di popolazione anziana che è quella che ha maggiore necessità di medicina generale e cure primarie e che potrà trovare, nella Casa di Comunità, un punto di riferimento e un supporto importante. Questa localizzazione, andando ad occupare una porzione ridotta di superficie verde del parco Falcone e Borsellino avrebbe consentito anche di mettere in atto un progetto complessivo di riqualificazione del parco medesimo.
Tuttavia l’amministrazione comunale, in accordo con la Asl, ha optato in via definitiva per una zona diversa, una localizzazione già in campo fin dall’inizio ubicata in un terreno di proprietà pubblica in viale Gramsci. Questa localizzazione non interviene su un’area verde ma su un’area già edificabile e questo consente di ascoltare e raccogliere le richieste dei residenti del Parco Falcone e Borsellino. Presupporrà un iter urbanistico più breve e una più rapida possibilità edificatoria perché già area edificabile non soggetta a variante urbanistica, ma solo a variante confermativa. Infine, disponendo di uno spazio maggiore, in futuro saranno possibili eventuali nuovi ampliamenti della Casa di Comunità legati a successive progettualità di sanità territoriale. Questa ubicazione è risultata più funzionale ad un visione della sanità territoriale del futuro; conserverà tutte le caratteristiche di centralità di quella precedente e godrà dei benefici legati al progetto di riqualificazione complessiva di viale Gramsci al quale l’amministrazione comunale sta lavorando.

“San Giovanni Valdarno, con la Casa della Comunità Hub prevista dal Pnrr, ha una straordinaria opportunità che è quella di rafforzare e sistematizzare la sanità del territorio in una struttura che erogherà servizi socio sanitari fondamentali per i cittadini”, ha dichiarato Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno. “Mai come adesso, dopo due anni di pandemia e di emergenza sanitaria, abbiamo compreso l’esigenza di innovare e migliorare la medicina territoriale e le cure primarie, perché vi sia una presa in carico delle patologie e delle cronicità sul territorio in presidi di prossimità al cittadino e non si affollino i pronto soccorso degli ospedali. A questa esigenza darà risposta la Casa di Comunità Hub che come primo passaggio importante vedrà la presenza di tutti i medici di medicina generale del nostro Comune in un’unica struttura (soluzione ad oggi non praticabile per insufficienza di spazi nel distretto di via 3 novembre) oltre che prevedere, tra gli altri, programmi di screening e servizi diagnostici finalizzati al monitoraggio delle malattie croniche. Abbiamo scelto di localizzare la Casa di Comunità Hub in un quartiere che è centrale, ben servito dalla viabilità stradale e pedonale, vicino alla stazione degli autobus e alla stazione ferroviaria, e soprattutto in cui più alta è la densità di popolazione anziana che è quella che ha maggiore necessità di medicina generale e cure primarie. In accordo con la Asl abbiamo optato in via definitiva per la localizzazione in un terreno di proprietà pubblica – esigenza primaria di investimento prevista dal Pnrr – in viale Gramsci. Questa localizzazione, in area già edificabile, ci ha consentito di ascoltare e raccogliere le richieste dei residenti del Parco Falcone e Borsellino, di cui, mi preme precisare, sarebbe stata occupata una parte residuale e non l’intera estensione di verde pubblico come l’opposizione ha strumentalmente fatto intendere diffondendo planimetrie fantasiose. Sarà reso più rapido l’iter urbanistico e, soprattutto, avendo a disposizione uno spazio maggiore, quest’area potrà consentire successivi ed ulteriori ampliamenti della Casa di Comunità legati a nuove e future progettualità. Questa ubicazione è senza dubbio la più funzionale ad un visione della sanità territoriale del futuro di cui la nostra città dovrà farsi interprete. Non vorrei che chi, da settimane, sta strumentalizzando tutta questa vicenda diffondendo tra la cittadinanza informazioni ambigue o palesemente false abbia come obiettivo di non volere che la Casa della Comunità Hub sorga a San Giovanni Valdarno, innescando un gioco politico al ribasso, una politica del vinci-perdi che danneggia la nostra comunità cittadina e non costituisce una reale opportunità e un’occasione di crescita. Ci vuole senso di responsabilità per amministrare un Comune, ma ci vuole senso di responsabilità anche per essere opposizione in un Comune, soprattutto se quella opposizione ha la legittima ambizione di proporsi come forza alternativa di governo cittadino. In tutta questa vicenda, per l’ennesima volta, è emersa da parte di alcune forze politiche di opposizione un’assoluta mancanza di responsabilità e una volontà di strumentalizzazione a soli fini di propaganda elettorale, sorda e indifferente perfino alle opportunità irripetibili e storiche offerte ai territori dal Pnrr. Sono convinta che San Giovanni Valdarno non possa e non debba perdere questa storica ed irripetibile occasione: chi ha intenzione di lavorare in questa direzione dovrà assumersene ogni responsabilità di fronte alla città”, ha concluso il sindaco.

La nuova Casa della Comunità si estenderà su una superficie di 1000 metri quadri per un investimento totale pari ad un milione e mezzo di euro.
La Asl ha già incaricato uno studio di progettazione ed entro il mese di settembre sarà approvato lo studio di fattibilità. Successivamente il progetto sarà presentato ai cittadini in un incontro pubblico.
“Pur essendo la collocazione nel quartiere del Calambrone la scelta ad oggi migliore – ha aggiunto l’assessore ai lavori pubblici Francesco Pellegrini – la nuova localizzazione, essendo un’area più grande e non di uso pubblico, oltre a rispondere alle richieste dei cittadini del quartiere potrà ospitare anche eventuali successivi ampliamenti della struttura garantendo la continuità degli spazi. Il progetto di riqualificazione di viale Gramsci consentirà inoltre di collegarla alla rete ciclopedonale cittadina, recuperandone la centralità elemento fondamentale per il funzionamento di una struttura sanitaria territoriale”
“Nel nuovo modello di assistenza territoriale, ridisegnata sulla base del Pnrr – ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali e welfare Nadia Garuglieri – la Casa della Comunità rappresenta il nodo centrale della rete dei servizi territoriali. Saranno garantiti i servizi di accoglienza, presa in carico e orientamento dei pazienti, un’offerta di servizio multi professionale anche con prestazioni a maggiore intensità specialistica e tecnologica, il collegamento in rete con gli altri settori assistenziali territoriali, quali assistenza domiciliare, specialistica ambulatoriale territoriale e ospedaliera, ospedali di comunità, associazioni di volontariato. La CdC sarà dunque il luogo dove il cittadino troverà risposte integrate al proprio bisogno di salute sotto il profilo sanitario,socio-sanitario e sociale nella prospettiva che la salute si genera laddove le persone vivono. Ne beneficeranno in particolare le persone con patologie croniche le cui esigenze assistenziali sono determinate non solo da fattori legati alle condizioni cliniche, ma anche all’accessibilità alle cure. Ma ne beneficerà tutta la comunità perché è il segnale di un cambiamento di paradigma importante di un sistema di welfare nuovo basato sulla consapevolezza di salute come bene comune”.

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