Lunedì 30 agosto sarà il fatidico giorno: il raffinato pianista e compositore fiammingo, dopo 35 anni, salirà di nuovo sul palco di piazza Masaccio per uno dei concerti più attesi dell’estate sangiovannese. Un evento che ha fatto registrare il sold out in pochi giorni con prenotazioni da tutta Italia. L’appuntamento chiude la diciassettesima edizione del Festival Orientoccidente
Salirà di nuovo sul palco di piazza Masaccio. Porterà la sua arte carica di bellezza, la sue composizioni lievi e complesse e il suo talento raffinato che lo ha posto ai vertici della musica dell’avanguardia europea. San Giovanni Valdarno è pronta ad accogliere Wim Mertens. Lunedì 30 agosto, dopo 35 anni, il celebre pianista, compositore e intellettuale belga tornerà nella città di Masaccio per uno dei concerti più attesi e importanti dell’estate sangiovannese. Sarà una delle tappe dell’Inescapable Tour, intrapreso dall’artista per celebrare i quarant’anni della sua lunga carriera musicale. L’evento, gratuito, ha fatto registrare il sold out in pochi giorni con prenotazioni e richieste arrivate da tutta Italia.
“Un onore e un privilegio poter ospitare un artista di livello internazionale come Wim Mertens”, dichiara l’assessore alla cultura Fabio Franchi. “A San Giovanni, 35 anni fa, il noto musicista belga ha tenuto uno dei suoi primi storici concerti e nella nostra città ritorna adesso, ormai celebre e stimato in tutto il mondo, a chiusura di un calendario di eventi ricco e molto partecipato. L’estate sangiovannese conferma la vocazione della città per la cultura, per l’arte, per il cinema e per la grande musica. Ricordiamo appuntamenti straordinari come quelli del John Patitucci Trio e del Grupo Compay Segundo de Buena Vista Social Club, solo per citarne due. Un risultato sorprendente che è merito non solo della predisposizione di San Giovanni, teatro di iniziative diverse e sempre molto apprezzate, ma anche della presenza di gruppi e associazioni che collaborano da anni con l’Amministrazione per offrire spettacoli di altissimo livello”.
Era il 27 settembre del 1986 quando a San Giovanni si svolse (in collaborazione con l’Independent Music Meeting di Firenze) la seconda edizione del Greetings Festival, la rassegna organizzata dalla Materiali Sonori che, insieme all’assessorato alla cultura del Comune, propose il meglio della musica d’avanguardia di quell’epoca. Quel giorno di settembre sul palco di piazza Masaccio salirono Minox con Steven Brown e Wim Mertens. Con il maestro della nuova musica europea, per la Materiali Sonori, fu l’inizio di un’intesa collaborazione che continua ancora oggi. E lunedì, alle 21,30, il compositore e pianista fiammingo proporrà l’esecuzione dei suoi maggiori successi dal 1980 a oggi. Una produzione prolifica che lo ha visto attraversare minimalismo, ambient e avanguardia senza mai rinunciare a forti linee melodiche come dimostrano Struggle For Pleasure, l’album con cui ha conquistato il cuore di una platea numerosa e appassionata o Maximazing the Audience il brano composto per The Power of Theatrical Madness, prima tra le pièce teatrali di Jan Fabre, oppure la colonna sonora di The belly Of An Archtect il film di Peter Greenaway, con l’hit Close Ciover. In questi 40 anni, Mertens ha sviluppato il suo linguaggio musicale scrivendo per diversi gruppi strumentali, composizioni vocali e brani sinfonici per orchestra.
Oggi, il catalogo delle sue registrazioni conta più di 70 album, musica che esegue regolarmente in un continuo tour mondiale di concerti.
Oltre alle composizioni più conosciute proposte per l’Inescapable Tour, il concerto “A casa della Materiali Sonori” sarà anche l’occasione per presentare il suo ultimo album The Gaze of the West, scritto e registrato durante il confinamento e dedicato alle contraddizioni e al destino dell’Europa e dell’Occidente in un momento di grande incertezza globale causato dal Covid-19.
In ottemperanza alle disposizioni governative, i cittadini di età superiore a 12 anni privi di esenzione medica, potranno accedere allo spettacolo solo esibendo il Green pass in formato digitale o cartaceo.