VENEZIA – La macchina regionale si attiva per scongiurare che il focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità scoppiato in un allevamento nel Comune di Ronco d’Adige, provincia di Verona, dilaghi. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha infatti disposto l’attivazione delle misure restrittive previste, tra cui l’attivazione di una zona di protezione con un raggio di tre chilometri dalla sede del focolaio e l’attivazione di una zona di sorveglianza con un raggio di 10 chilometri di sorveglianza.
Nello specifico, nella zona di protezione è previsto che che pollame e volatili siano tenuti all’interno o, se non è possibile, in un luogo in cui non possono venire in contatto con volatili di altre aziende. Le carcasse degli animali morti vanno distrutte immediatamente e veicoli vanno sottoposti a disinfezione. Non sono ammessi ingresso e uscita di volatili in cattività e mammiferi domestici, tranne quelli che hanno accesso esclusivamente agli spazi riservati all’abitazione umana. Eventuali aumenti della morbilità o della mortalità o cali significativi dei livelli di produzione nelle aziende sono immediatamente segnalati al veterinario ufficiale e il detentore degli animali deve tenere un registro di tutti i visitatori dell’azienda.
Sono vietati spargimento della pollina e l’introduzione e l’immissione di selvaggina delle specie sensibili. Ma non è nemmeno possibile movimentare volatili, uova o carcasse tra le aziende, così come il trasporto di carni di pollame dai macelli, dagli impianti di sezionamento e dai depositi frigoriferi, con una serie di eccezioni. Sono infine vietate le fiere e le esposizioni di pollame e altri volatili. Misure sostanzialmente analoghe sono previste per la zona di sorveglianza. Ciò nonostante, al momento un secondo focolaio è stato scoperto in un altro allevamento a Ronco d’Adige.
Agenzia DIRE
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