L’Arma dei Carabinieri è, ormai da molto tempo, e oggi più che mai, protagonista, nello scenario delle Forze di Polizia europee, dell’attività di tutela dell’ambiente e degli animali. Tra i vari reparti specializzati dell’Arma dei Carabinieri, compreso il comparto Forestale, oltre 7mila uomini sono quotidianamente impegnati nella lotta contro i crimini ambientali. A voler rimarcare questo delicatissimo ruolo dell’Arma, a poche settimane dall’approvazione della riforma costituzionale che ha novellato l’art. 9 della Costituzione Italiana, inserendovi per altro un espresso riferimento alla “tutela degli animali”, appena 48 ore fa è stato siglato il Protocollo d’intesa tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e la LEIDAA (Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente), che consolida ancora di più l’impegno dell’Arma nello specifico ambito.
In tale contesto, proprio in questi giorni i Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno portato a termine un’ulteriore indagine in questo delicatissimo settore. Si tratta di un’operazione condotta dai Carabinieri della stazione di Cavriglia, che, a conclusione di un’approfondita e tempestiva indagine, hanno deferito in stato di libertà un settantenne per l’articolo 544 ter del Codice Penale (“Maltrattamento di animali”), un delitto che nel nostro Ordinamento punisce con la reclusione “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie”.
Il tutto è iniziato circa una settimana fa, quando i Carabinieri della Stazione di Cavriglia hanno raccolto la denuncia del proprietario di una cagnetta, “Zara”, una cucciola di pastore cecoslovacco di appena 4 mesi, trovata dal proprietario con evidenti segni di violenze. I Carabinieri, di fronte alla scena penosa del povero animale, si sono immediatamente attivati, sentendo le persone informate sui fatti ed eseguendo un approfondito sopralluogo. In particolare, come dato oggettivo, gli uomini dell’Arma hanno accertato che la cagnetta riportava “visibili traumi da percussione, edemi sulla testa e intensa dolorabilità diffusa” – come da certificazione emessa da medico veterinario – e che l’animale, data la delicatezza del quadro clinico, era stato posto sotto osservazione, con prognosi riservata.
Ricostruendo l’accaduto, i Carabinieri hanno appurato che, circa una settimana fa, nella prima mattina, la cagnetta era sfuggita alla vigilanza del proprio padrone, e si era introdotta in un terreno limitrofo, ove senza alcuna plausibile ragione, l’odierno deferito, armato di bastone, aveva ripetutamente colpito la cucciola di cane lupo cecoslovacco, causandole suddette lesioni. La cucciola, fortunatamente, era stata poi tempestivamente soccorsa, e opportunamente medicata.
L’odierna operazione arriva esattamente ad un anno di distanza da un’analoga indagine svolta dai Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno. All’epoca, ad essere denunciato per l’uccisione di una gattina, fu un uomo sui 60 anni, incensurato, di Montevarchi, che aveva attinto con alcuni pallini sparati con una carabina ad aria compressa la gattina di un vicino di casa. Il colpevole fu denunciato, e gli fu sequestrata la carabina.
Allora, per la bestiola, che si chiamava “Luna” ed era stata adottata solo da poche settimane, non era stato possibile fare nulla. Oggi, fortunatamente, per la cagnetta “Zara” ci sono buone speranze di un imminente ritorno in forze.