L’Istat e l’Irpet ci dicono che il territorio aretino da gennaio a settembre perde il 20,1% di produzione industriale, secondo in Toscana per dati negativi. Percentuali preoccupanti che devono spingerci a reagire mettendo in campo ogni azione possibile.
A questi numeri si aggiungono ulteriori dati: nella nostra provincia un’assunzione su tre risulta problematica in termini di inadeguatezza di profili e competenze. In sintesi, ci sono opportunità di lavoro ma le esigenze della domanda, in larga parte proveniente dalle imprese, non vengono soddisfatte. Questo dato del 33% è molto più alto della media toscana (28%) e della media italiana (26%). È arrivato il momento di porre tutta l’attenzione necessaria su questi temi, legati alla crescita economica e all’occupazione.
Con il gruppo consiliare e l’associazione #ScelgoArezzo da mesi cerchiamo di mettere al centro del dibattito lo sviluppo di un nuovo polo aretino della formazione e dell’innovazione, la digitalizzazione e la riduzione dei tempi della P.A., lo sviluppo della banda larga. Quello che emerge da questa crisi così difficile e inaspettata è l’accelerazione dei cambiamenti.
Non è solo il lungo e dannoso stop alle attività a lasciare un segno profondo ma anche la rapidità con la quale sono messi in discussione alcuni paradigmi. I territori che non sono in grado di costruire politiche locali a sostegno di ecosistemi aperti, integrati, dinamici e rischiano di perdere competitività e occasioni per creare sviluppo.
#ScelgoArezzo ha depositato in Consiglio Comunale un atto d’indirizzo che chiediamo venga discusso prima possibile. In questo documento proponiamo di utilizzare l’ampio patrimonio di aziende partecipate dal Comune di Arezzo come motore di politica industriale: è possibile, e Scelgo Arezzo si mette a disposizione della città, costruire un sistema integrato che sostenga l’occupazione attraverso un polo dell’innovazione e un maggior incontro tra domanda e offerta di lavoro.
È arrivato il momento di chiedere alla politica locale un cambio di passo, idee e strumenti innovativi. Questa richiesta deve arrivare forte, chiara e consapevole perché da ora in poi amministrare non potrà più essere la gestione dell’ordinario.