Il Museo delle Terre Nuove di San Giovanni Valdarno si arricchisce della visionaria mostra “Italian Best Practice. Spazi della comunità” che, da mercoledì 22 dicembre, resterà aperta al pubblico fino al 20 marzo 2022.
Italian Best Practice è stata una sezione chiave di Comunità Resilienti, padiglione Italia della 17esima Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia, in corso fino a fine novembre 2021 e dal significativo titolo “How will we live together?”. A poche settimane dalla sua conclusione, viene presentata in Toscana al Museo delle Terre Nuove, che da sempre dedica un’attenzione speciale ai temi della progettazione sostenibile in campo urbanistico e architettonico.
L’esposizione – a cura di Alessandro Melis, curatore del padiglione Italia e di Gian Luigi Melis di Heliopolis 21 Architetti associati con Benedetta Medas, organizzata da MUS.E – si intreccia in forma naturale e armonica al percorso museale presentando una selezione di progetti firmati da illustri studi di architettura del panorama italiano, contraddistinti da una progettazione fortemente improntata sul concetto di resilienza delle comunità e dell’ambiente. Tale progettazione è declinata nelle tematiche della rigenerazione urbana e della riappropriazione degli spazi per la collettività, nonché nel legame con il territorio ed il suo patrimonio sociale ambientale.
L’esposizione veneziana di Comunità Resilienti al padiglione Italia aveva infatti esplorato forme di ricerca e di creatività in questi ambiti presentando prototipi sperimentali e testimonianze progettuali capaci di offrire nuove direzioni e nuovi scenari per l’architettura del presente e del prossimo futuro, letta attraverso gli occhi della biologia evoluzionistica.
La mostra “Italian Best Practice. Spazi della comunità” presenta così una selezione dei lavori di architetti italiani impegnanti sui temi della resilienza, intesa come rapporto con lo spazio esistente, valorizzazione dei legami con il territorio e restituzione degli spazi alle comunità in un rinnovato rapporto di equilibrio fra socialità e ambiente. Grazie a video e a maquette disposit, puzzle game narrativi, nelle sale del museo – in stretto dialogo con la progettazione urbana medievale che diede vita alla Terre Nuove fiorentine, italiane ed europee – il pubblico potrà conoscere alcune esperienze d’eccellenza e indagare tematiche portanti del vivere contemporaneo e delle risposte alle sfide globali.
Il Museo delle Terre Nuove si pone infatti come luogo ideale nel quale promuovere questa riflessione, trattando il tema dei centri di nuova fondazione in età medievale per i quali le componenti di idealità e nel contempo di equilibrio furono elementi di primaria importanza.
“Con la mostra Italian Best Practice, una delle sezioni più autorevoli e interessanti del Padiglione Italia dell’ultima Biennale di Architettura di Venezia, il Museo delle Terre Nuove prosegue il suo percorso di sottoporre all’attenzione del pubblico il tema delle buone pratiche urbanistiche ed architettoniche e della sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di sviluppare una riflessione più puntuale sul tema. Un percorso – sottolinea l’assessore alla cultura di San Giovanni Valdarno Fabio Franchi – che ha preso avvio poco più di un anno fa con i due cicli di conferenze ‘Città ideali, città sostenibili’, volti a riflettere su modelli e pratiche virtuose di città sostenibili e di comunità resilienti, in linea con l’Obiettivo 11 – Città e comunità sostenibili – dell’Agenda 2030.
Non è mancato, in tali occasioni, una riflessione sul mutato volto delle città e delle comunità – e sulle mutate esigenze di entrambe – a seguito del diffondersi della pandemia da covid-19, che ha modificato, spesso radicalmente, i nostri stili di vita e le necessità organizzative delle città. Alessandro Melis, uno dei più autorevoli e innovativi esperti mondiali di architettura e pianificazione urbana, fu protagonista proprio di una di tali conferenze, ed è pertanto per noi un piacere e un onore ospitare nel nostro Museo – un museo che narra come, perché e con quali sviluppi tra XIII e XIV secolo si avviò quell’esperienza di urbanistica razionale e riorganizzazione sociale delle popolazioni che furono le Terre Nuove – una delle sezioni più interessanti del Padiglione Italia da lui curato, con una selezione di lavori di architetti italiani impegnati sui temi della resilienza, intesa come rapporto con lo spazio esistente e come valorizzazione dei legami con il territorio. Ancora una volta i nostri musei si dimostrano attentissimi ai più recenti sviluppi della riflessione artistico-culturale, e capaci di instaurare proficui rapporti con le più prestigiose istituzioni artistiche e culturali”.
“Il focus – dichiara il curatore Alessandro Melis – è sicuramente sulle pratiche architettoniche virtuose che valorizzano le potenzialità insite nelle innumerevoli relazioni sottintese fra comunità e territorio, socialità e ambiente”.
“Italian Best Practice – aggiunge l’altro curatore Gian Luigi Melis – è la sezione che più rappresenta il mondo dell’architettura anche in relazione alle altre sezioni presenti in mostra. Non volevamo abbandonare, in un padiglione caratterizzato da una sperimentazione così spinta, un ambito così importante come quello professionale”.
“Siamo felici e onorati- commenta Valentina Zucchi, direttore Museo Terre Nuove e responsabile scientifico mediazione e valorizzazione MUS.E – che un’esperienza di così alto rilievo e di così grande importanza per tutti noi trovi sede all’interno del museo, trovando nei contenuti offerti dalle sale ulteriori spunti di riflessioni e di ricerche e potenziando ulteriormente la diffusione degli studi d’eccellenza presentati a Venezia. Ancora una volta il museo Museo Terre Nuove si pone come preziosa cassa di risonanza di tematiche che interessano il nostro vivere comunitario e sociale e che nel passato possono trovare nuovo nutrimento per progettare il nostro prossimo futuro.”
La mostra sarà inaugurata mercoledì 22 dicembre 2021 alle 18 e resterà aperta al pubblico fino al 20 marzo 2022. Sarà possibile visitarla dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Il costo del biglietto per il museo e la mostra è di 5 euro quello intero e di 3 euro il ridotto (ridotto gruppi >15, 18/25 anni, > 65 anni).
Per i residenti di San Giovanni Valdarno e i minori di 18 anni l’ingresso è gratuito.