di Laura Privileggi
Nina ritrovata sepolta sotto terra, dopo giorni e giorni di ricerche. Dai dati dell’autopsia sembra ormai evidente: Nina è morta per un forte trauma, gravi fratture ed emorragie interne. Queste le dolorose ed incisive dichiarazioni della sua proprietaria che non crede ad un semplice incidente ma che attraverso una lettera inviata in redazione esprime tutto il suo dolore e descrive i fatti:
“Chiedo a tutti la massima condivisione, alla stampa, ai social, affinchè chiunque sia stato venga raggiunto da questo messaggio e si vergogni per tutta la vita. Vigliacchi, codardi e infami. Chiedo a tutti attenzione mediatica affinchè la mia denuncia contro ignoti venga accolta.”
“Nina è stata ammazzata. Ho presentato regolare denuncia. Il suo corpicino malamente nascosto e sepolto ai margini della vigna dei miei vicini. Nina è stata uccisa e l’assassino ha cercato di nascondermi la verità. Nina è stata ammazzata la sera stessa in cui non e’ più rientrata in casa (al massimo il giorno dopo). L’ho cercata, mi sono dannata, ho venduto l’anima al diavolo per ritrovarla. Purtroppo ho ritrovato solo il suo corpicino. Nina è stata ammazzata e sepolta a 250 metri da casa mia (luogo raggiungibile da sole jeep o a piedi). Lei non frequentava quel posto, soprattutto di sera, perciò è stata portata lì una volta morta. Il corpo di Nina è stato cremato e mi sono state negate le sue ceneri. Così non ho nemmeno un posto dove piangere e portare i fiori. Nel momento in cui Nina è stata ammazzata l’assassino ha deciso di negarmi la verità costringendomi a sottoporre il corpo di Nina a necroscopia e conseguentemente negandomi le sue spoglie. Nina è morta di emorragie interne, collasso polmonare, fratture multiple, rottura di milza e peritoneo causate da forte trauma . Io non ho potuto soccorrerla non ho potuto stare là con lei finchè non ha spirato, non so neanche quanto ha sofferto. Nina è morta senza di me. Ho cercato Nina ovunque e non avrei smesso fino a che non l’avrei trovata. Chi me l’ha ammazzata non credeva che non mi sarei mai arresa. Più volte hanno tentato di dissuadermi dalla sua ricerca “perché qui è terra di lupi” e “ovviamente” i lupi mangiano i cani dunque Ginevra, mi dicevano, smetti di cercare Nina che tanto non ritrovi nulla. Oibò, guarda caso ho ritrovato Nina tutta intera morta ammazzata da un “lupo a due gambe”un licantropo? Ho stampato migliaia di volantini ho chiamato i cinofili per cercare le ultime tracce di Nina. Si sono mobilitate volontarie da Firenze a Lucca venendo fino qui (Matassino – Firenze). Per più giorni consecutivi tante persone ad aiutarmi.
Grazie a tutti, a Ivan e ai suoi Kira e Argo con i quali Nina ci litigava sempre, perché hanno ritrovato Nina sepolta ai margini della vigna dei miei vicini. Ringrazio barbara, Claudia Lucia Alessandra, Patrizia, Marianna e infine Simona. Ringrazio tutti coloro che hanno condiviso il post su face book . Per due settimane ho dovuto nascondere la verità in attesa dell’autopsia e di fare denuncia. Nina è stata uccisa presumibilmente la sera del 7 marzo. Confidando che da oltre 11 anni lei non si allontanasse dalla nostra strada vicinale (via Viesca al Cipressone strada senza sfondo per salire al civico 46) il luogo della sua morte dovrebbe essere proprio questo. Fino a quando qualcuno non mi racconterà cosa sia effettivamente successo questa rimane un’ipotesi. Ho ritrovato il corpicino di Nina alle 17.30 del 19 marzo. Tredici giorni dopo la sua sparizione. Tredici giorni di scarpinate nella vigna e nei boschetti attigui. Alle 17 e 45 sono intervenuti i carabinieri Forestali del Comando di Reggello. Il referto dell’autopsia è arrivato venerdì 25 marzo la denuncia è stata sporta giovedì 31 marzo. Adesso è il momento delle domande che confido vengano fatte dalle autorità competenti.”
Parole strazianti che fanno male a chi legge ma la violenza sugli animali non è un fatto isolato purtroppo ogni giorno si registrano casi come questo.
Così parla la legge:
“Chiunque uccide un animale è punito dalla legge con la reclusione da quattro mesi a due anni.”
“La giurisprudenza ha ritenuto perseguibile penalmente anche il proprietario di un animale che lo costringa a vivere in un ambiente non adatto, perché molto angusto oppure sporco. L’articolo 544 ter del codice penale, rubricato “maltrattamento di animali”, recita:
Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro .”
Fermiamoci qui, è ancora tutto da accertare anche se sembra inverosimile che una cagnolina come Nina affezionata alla sua proprietaria e alla sua famiglia possa essersi allontanata da casa tanto da ferirsi da sola o peggio finire sotto ad un’automobile per poi seppellirsi da sola sotto terra. Speriamo che la verità venga fuori al più presto, dobbiamo rendere giustizia a Nina e a Ginevra la sua proprietaria che conclude la lettera scrivendo: “
Nina non dormirà più con me, non riceverà più i miei baci, non saluterò più Nina andando a lavorare e lei non mi aspetterà felice facendomi le feste quando ritornerò a casa. Piango la tua assenza mi manchi troppo, non doveva finire così, ti amo piccola mia, la tua mamma Ginevra.”