di Laura Privileggi
Intervengono ancora una volta i Cobas sulla questione Serristori, questa volta affrontando l’argomento degli accordi contrattuali in vigore, riguardante il personale infermieristico:
“ I reiterati abusi della dirigenza infermieristica della usl toscana centro, ai danni degli infermieri e oss del presidio ospedaliero serristori, è inacettabile”.
“E’ un comportamento persecutorio, ritorsivo, lesivo dei diritti contrattuali collettivi e individuali dei lavoratori”.
“Sono stati ignorati i richiami e diffide di natura sindacale da parte dell’azienda.”
“A fronte di comportamenti illegittimi, discrezionali e antisindacali i Cobas predispongono, attraverso il proprio ufficio legale, un ricorso al tribunale di Firenze sezione lavoro.”
“È da lungo tempo sostengono i Cobas, che alcuni Direttori del Dipartimento Infermieristico e Ostetrico della USL Toscana Centro in modo autoritario, violando tutti gli accordi contrattualistici in vigore (nazionali e integrativi), il diritto del singolo lavoratore e le stesse prerogative sindacali, perseverano con atti e comportamenti persecutori esclusivamente sugli infermieri e oss del presidio ospedaliero Serristori di Figline Incisa Valdarno obbligandoli, con discutibili provvedimenti di mobilità coattiva a prestare la propria attività professionale verso il presidio ospedaliero S.M. Annunziata, che come in tutta l’azienda è in carenza di personale.”
“Il comportamento dei due dirigenti ai danni degli operatori sanitari si fonda su una modalità organizzativa gestionale che considera l’Ospedale Serristori come un mondo a parte e un serbatoio da cui attingere alla bisogna alle varie necessità del presidio ospedaliero contiguo, cosa che non accade in nessun territorio della stessa azienda”.
Concludono i Cobas: “sempre gli stessi dirigenti si inventano una rete ospedaliera e una integrazione funzionale tra i due presidi che non esiste se non a discapito dei lavoratori del comparto del presidio ospedaliero Serristori, le cui conseguenze comportano disparità di trattamento tra i lavoratori, ingiustizie sociali in disaccordo con la contrattualistica vigente, violazione dei diritti, danni e disagi professionali con elevata esposizione al rischio clinico e allo stress lavoro correlato oltre che ripercussioni sui tempi di vita e lavoro e sui carichi familiari”.