a cura di Roberto Fiorini
Un romanzo come un caldo abbraccio in una pungente giornata invernale.
Confortante, accogliente, sicuro.
Un libro che Ti dona un posto dove ripararti dal mondo che, per coincidenza, è esattamente ciò che il protagonista sta cercando di fare.
Tokio.
A Jinbōchō, nel quartiere delle librerie più grandi del mondo, i giorni scorrono tranquilli.
Nei vicoli lontano dal traffico, la gente passeggia curiosa tra centinaia di librerie, tutte diverse. Fumetti, cinema, libricini e perfino gatti: ce n’è per tutti i gusti, per la gioia dei lettori.
Alla libreria Morisaki, un piccolo negozio a gestione familiare specializzato in letteratura giapponese moderna, pile di libri affollano gli scaffali fino a invadere ogni angolo del pavimento e, quando la campanella sopra la porta segnala l’arrivo di un cliente, dalla stanza al piano superiore fa capolino il proprietario, lo zio Satoru.
Di recente, ad aiutarlo c’è la moglie Momoko, ma spesso si unisce anche la nipote Takako, nei momenti liberi dal suo lavoro.
Per l’anniversario di matrimonio di Satoru e Momoko, la ragazza regala loro un viaggio romantico.
Satoru è preoccupato per il negozio, ma lei si impegna a sostituirlo e a trasferirsi nella stanza sopra la libreria, come aveva già fatto in passato.
Tornare a immergersi nell’atmosfera fuori dal tempo di Jinbōchō, con il suo panorama variopinto di habitué e di visitatori, sarà la spinta che le ci voleva?
Per la prima volta dopo molto tempo, Takako è entusiasta della vita.
Ma allora perché Satoru si comporta in modo così strano?
E chi è la donna che lei continua a vedere nel caffè in fondo alla strada?
Un romanzo bellissimo diviso in due parti: la prima si concentra su Takako e su come suo zio la aiuti a ritrovare se stessa.
La seconda parte si concentra invece su Takako che aiuta lo zio e sua moglie a risolvere i loro problemi.
Una sera tra amici a Jinbocho di Satoshi Yagisawa edito da Feltrinelli e pubblicato con la traduzione impeccabile di Gala Maria Follaco è un romanzo di soltanto 176 pagine che invita fim da subito il lettore di prendersi cura assieme ai protagonisti della libreria Morisaki, un luogo magico che e la prova tangibile che ricordi ed emozioni danno senso alla vita.
Satoshi Yagisawa nella sorprendente traduzione in italiano assume i contorni di un capolavoro assoluto con l’uso creativo del linguaggio, evocativo e sempre riconoscibile.
Ho adorato le descrizioni di persone e luoghi in tutto il libro: unici e divertenti.
Come si fa a non amare un libro come questo?
Un approccio sottile e delicato all’umorismo che mi è piaciuto molto.
Il rapporto tra nipote e zio è davvero accattivante e stimolante.
Si sostengono a vicenda e si incoraggiano per affrontare le loro paure.
Un romanzo che ti fa sentire subito a casa.
Sembra di passeggiare per il quartiere di Tokio sentendo tutti gli odori caratteristici che ne fanno parte.
Pagine che volano via come una carezza delicata.
A proposito Satoshi Yagisawa (classe 1977) vive a Tokyo.
I miei giorni alla libreria Morisaki (Feltrinelli) è il suo romanzo d’esordio.
Dopo aver vinto il premio letterario Chiyoda, è diventato un caso editoriale da cui è stato tratto un film.
È stato un successo in Giappone, Corea, Vietnam e a Taiwan, ed è in corso di traduzione in sedici Paesi.
Una sera tra amici a Jinbōchō ci accompagna alla scoperta di un quartiere di Tokyo unico.
La sensazione di calore e intimità che si prova durante la lettura rimane appiccicata per un bel po’ donando una profonda gratificazione e felicità.
Una storia d’amore familiare su libri e librerie, raccontata davvero con cuore e umorismo.
Nonostante la sua iniziale mancanza di interesse per i romanzi, Takako viene lentamente attratta dal mondo dei libri quando entra in contatto con gli insoliti clienti che frequentano il negozio.
Yagosawa ci ricorda l’importanza degli amici, il valore della letteratura e quanto è bello quando le due cose si incontrano, in quei posti magici e pieni di vita che sono le librerie.
Mi fermo qui.
L’amico e direttore di ArezzoWebInforma mi ha spesso amichevolmente rimproverato che seppur i miei racconti settimanali della rubrica Libri per Tutte le Orecchie siano sempre molto letti – grazie davvero di cuore a tutti, a me sembra quasi un miracolo – talvolta sono decisamente lunghi: insomma mi faccio prendere dall’entusiasmo e forse racconto fin troppo del romanzo.
Nella nuova veste moderna e veloce, il quotidiano online ArezzoWebInforma permette ai lettori di commentare gli articoli e pertanto per tutti coloro che fossero interessati a pormi domande sul romanzo, sarò davvero felice di rispondere.
Grazie ancora e continuiamo a prenderci cura di tutte le nostre amate librerie.