di Stefano Pezzola
Oggi voglio raccontare la storia del dr. Michel Goldman.
Il 22 settembre 2021, Michel Goldman, immunologo belga tra i più noti a livello europeo, entra in una clinica vicino a casa sua, si tira su la manica della camicia maniche e riceve la dose aggiuntiva booster del farmaco mRNA Comirnaty di Pfizer BioNTeh.
Sa bene di rientrare in quella che viene definita la categoria dei fragili.
Solo poche settimane prima infatti, Michel Goldman, 67 anni, è stato a trovare suo fratello minore, Serge, il responsabile della medicina nucleare all’ospedale dell’Université Libre de Bruxelles, dove entrambi sono professori.
Michel sta sudando di notte e può sentire i linfonodi ingrossati nel collo, così suo fratello lo accompagna per fare una TAC.
Quando le immagini arrivano al computer di Serge rivelano purtroppo moltissime macchie di inchiostro, raggruppate vicino all’ascella sinistra di Michel e che corrono lungo il suo collo.
E’ il cancro del sistema immunitario: il linfoma.
Date le sue competenze, Michel capisce che questo significa che presto sarà immunocompromesso dalla chemioterapia.
Con un altro inverno in arrivo – e forse un’altra ondata di infezioni da SARS-CoV-2 – ciò significa che ha soltanto una bassa possibilità che il suo fisico possa rispondere ad una eventuale aggressione del virus Sars Cov-2.
Dopo due dosi di Pfizer ricevute la primavera precedente, Michel si reca allora rapidamente a ricevere la sua terza dose.
Nel giro di pochi giorni, però, Michel si sente molto peggio.
I suoi sudori notturni diventano molto più intensi e si ritrova a fare sonnellini pomeridiani. La cosa più preoccupante è che i suoi linfonodi sono ancora più gonfi di prima.
Con Serge organizza una nuova scansione del corpo per il 30 settembre, sei giorni prima che Michel abbia in programma di iniziare il suo trattamento per il cancro.
Ancora una volta si siede nella sala d’attesa della radiologia mentre suo fratello aspetta che le immagini appaiano sul computer.
Serge diventa pallido ed impaurito appena visualizza il risultato e prova a parlare con Michel..
“Ricorderò sempre la sua faccia, non lo dimenticherò mai” precisa oggi Michel
Le immagini mostrano una nuovissima invasione di lesioni tumorali, così tante macchie che sembra che qualcuno abbia fatto esplodere fuochi d’artificio all’interno del corpo di Michel. Inoltre, le lesioni sono ora prominenti su entrambi i lati del corpo, con nuovi grappoli che fioriscono, si fa per dire, in particolare sotto l’ascella destra di Michel e lungo il lato destro del collo.
Quando l’ematologo di Michel vede il risultato della Tac, gli dice che deve iniziare subito una cura con pillole di steroidi.
Una progressione così rapida per il linfoma in sole tre settimane è molto insolita e non può rischiare di aspettare un solo giorno in più.
Mentre segue queste istruzioni, Michel percepisce una preoccupazione forte.
E se la dose di richiamo COVID avesse in qualche modo accellerato questa progressione del tumore?
Suo fratello nutre una preoccupazione simile.
Il gruppo asimmetrico di nodi cancerosi intorno all’ascella sinistra di Michel nella scansione iniziale è già apparso molto inquietante, soprattutto considerando che le prime due dosi di vaccino di Michel sono state inoculate proprio da quella parte.
I fratelli sanno che questa può essere solo una strana coincidenza.
Ma non riescono a togliersi dalla testa questo pensiero.
Si tratta di un effetto collaterale della vaccinazione Covid-19 molto pericoloso per la vita? Per un medico che ha trascorso quattro decenni a studiare e sostenere nuove medicine, quella sensazione si sarebbe sviluppata in molti mesi di riflessioni e insicurezze.
Michel gestisce un istituto per la ricerca sulla tecnologia dei vaccini e ha parlato spesso per rassicurare il pubblico sulla sicurezza dei vaccini COVID e dei vaccini mRNA in particolare. Nel dicembre 2020, ha detto a un intervistatore che “se ci fosse stato un vero problema con la tecnologia, lo avremmo visto prima di ora sicuramente“.
I rischi e i benefici per ogni vaccino dovrebbero essere valutati l’uno contro l’altro.
Ma adesso quel calcolo rischio-beneficio lo ha coinvolto in prima persona.
Il 25 novembre 2021, i fratelli Goldman con altri colleghi, hanno pubblicato un case report in cui hanno descritto l’esperienza di Michel e nel contempo hanno esortato la comunità scientifica a studiare il fenomeno per vedere se questo si stesse verificando in altri pazienti con diagnosi di AITL.
“Poiché i vaccini mRNA modificati con nucleoside attivano fortemente le cellule T helper follicolari, è importante esplorare il possibile impatto dei vaccini mRNA SARS-CoV-2 approvati sulle neoplasie che colpiscono questo tipo di cellula“, scrivono gli autori.
I fratelli hanno affermato che il caso di studio “suggerisce che la vaccinazione con il vaccino mRNA [Pfizer-BioNTech] BNT162b2 potrebbe indurre una rapida progressione dell’AITL“.