Se pensiamo al tardo pomeriggio di venerdì o sabato ci immaginiamo tutti allo stesso modo: presso un bar, a fare aperitivo con gli amici. Quanto ci piacerà fare aperitivo. Ma avete mai fatto invece un “ARTEritivo“? Si si, avete letto bene: ARTE-ritivo. Quell’aperitivo o quell’apericena dove il classico momento dell’happy hour non è solo l’occasione di un buono spritz, di una risata o di uno spuntino. Ma anche e soprattutto di un po’ di arte.
Come dite? Non ancora? Bè questo venerdì 28 luglio ne avete l’occasione. Presso il Circolo “D. Magrini”, a Le Poggiola (AR), si svolgerà proprio un ARTEritivo. Le danze si apriranno alle ore 20:30 con la scelta del drink da accompagnare all’ottima selezione di cibo locale gentilmente offerta “dalla casa”. E poi alle 21:30 il pezzo forte. La performance live di due artisti locali eccezionali: Lele Synth e In Arte Benz.
Sarà un gioco d’intesa artistica fra i due. Una sinergia spirituale, una sinestesia di luci, suoni, forme, tipi di arte. Entrambi improvviseranno. Mentre Gabriele Mercatelli, nome d’anagrafe di Lele Synth, farà vibrare le nostre atmosfere interiori con suoni davvero da altri mondi che solo lui, con strumenti handmade, riesce a creare, Benedetta Viviani, In Arte Benz, ci incanterà dando prova della sua maestria col pennarello, lasciandosi ispirare dalla musica, dall’ambiente e dal momento in un’opera di live painting.
Il tutto circondato e impreziosito dalle meravigliose opere di artigianato fatto a mano di “Le Cinque Punte Stella“.
Lele Synth si definisce “manipolatore di suoni”, “scienziato del suono”. Per l’occasione creerà atmosfere stile ambient, soft, adatte al luogo e al contesto, ma inserendo qua e là qualche piccola sorpresa. «Sistemerò come sempre i miei tappeti, i miei cuscini e le mie istallazioni sonore – ha detto ad ArezzoWeb -. E’ una strumentazione particolare la mia, che riproduce una singola nota all’infinito. A seconda dell’ispirazione del momento, venerdì sera interverrò sugli oscillatori, sui vari effetti sonori, modificando e modulando il suono».
«Come pezzo introduttivo e finale – ha spiegato Lele Synth – inserirò accenni a composizioni presenti in due noti film. Non posso svelare niente in anticipo, ma posso dire che fanno parte delle chicche che metto sempre nei mie live, che di volta in volta cambiano. Anche stavolta avranno a che fare con una delle mi grandi passioni: la cinematografia horror».
Per presentare Benedetta Viviani, In Arte Benz, non basterebbe un articolo. E’ grafica, video-maker, content creator. Musicista (suona la batteria e faceva parte della band tutta al femminile I Conigli Rosa Uccidono), pittrice (ha esposto varie mostre personali e sensoriali, l’ultima alla Galleria Rosy Boa), esperta di musica e arte giapponese. Più di ogni altra cosa forse una sperimentatrice nata, spirito sempre in movimento.
«Mi diverto tanto a farne tante – ha detto ad ArezzoWeb -. La cosa bella con l’arte è che non si finisce mai di imparare, è uno stimolo continuo. Chi dice che è arrivato secondo me o si è rassegnato o non ha più voglia. Dare vita a sinergie con altri artisti è bellissimo».
Definisce il suo stile di disegno un “inquieto kawaii“. «E’ un po’ un ossimoro – ha spiegato In Arte Benz – perché “kawaii” in giapponese significa carino, puccioso, simpatico. Ma è un po’ come me. Anche io sono un ossimoro e la vivo molto bene questa cosa».
Disegna spesso doodles, «sono mostriciattoli in bianco e nero», e spesso i suoi personaggi hanno dei singolari occhi barrati. Negli ultimi anni si è avvicinata molto al digitale, soprattutto disegnando sullo schermo, che le permette di avere una libertà infinita di colori, tecniche, e poi di evitare lo spreco materiali, spese e quant’altro.
«Ultimamente sto facendo questi volti di donna – ha detto in Arte Benz – mi piace giocare con capelli, forme, texture, pattern, però faccio davvero di tutto: anche ritratti o copertine per dischi. Il live painting di venerdì con Gabriele sarà chiaramente disegno tradizionale. Userò pennarelli, di varie dimensioni, ma di colore nero, perché i tempi di questo tipo di performance vanno dalla mezz’ora all’ora circa».
«Sarà molto suggestivo perché useremo anche giochi di luci e una macchina del fumo, per creare un ambiente e un’atmosfera particolari dove quasi mi perderò. Quando disegno mi concentro al punto che è come fossi sola. Come performance spero possa piacere, è una cosa diversa da un classico concerto. Sarà una situazione a mezzo fra il teatro e la musica, perché c’è l’ascolto, coi suoni che mutano e cambiano, e poi c’è “la scena”, con io che mano a mano disegnerò qualcosa che prenderà come vita».
Non è la prima volta che i due artisti collaborano. Fra le occasioni più importanti, si ricorda che Lele Synth e In Arte Benz si sono esibiti assieme presso il Bar Mengo e al Circolo Aurora, ma anche al Centro Onda d’Urto e al New Factory.