I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno inferto un ennesimo colpo a quella che è ormai diventata una piaga dei tempi moderni, il fenomeno delle truffe agli ignari cittadini. Anche in questo caso emerge, ancora una volta, la necessità che i cittadini valutino con attenzione tutte quelle situazioni in cui si trovano di fronte ad atteggiamenti non pienamente lineari, o ad offerte troppo convenienti.
Veniamo ai due episodi. Si tratta di vicende consumatesi in questi ultimissimi giorni, e che hanno visto i Carabinieri in servizio alla Stazione di Montevarchi e di Levane portare a compimento in tempi brevissimi due differenti indagini.
Nel primo episodio, che ha visto l’impegno dell’Arma di Montevarchi, gli investigatori hanno evidenziato un modus operandi non comunissimo, ma comunque abbastanza “ricorrente” nelle indagini incentrate su questo genere di delitti. Il truffatore ha infatti contattato la parte offesa, manifestando un (falso) interesse per un annuncio dalla stessa pubblicato, riguardante la vendita di mobili di seconda mano.
Dopo una veloce contrattazione, l’uomo (un pregiudicato friulano, con alle spalle svariati precedenti per analoghe frodi) ha dichiarato la propria intenzione di acquistare il bene, confermando che avrebbe effettuato un pagamento con bonifico, e facendosi dare le coordinate bancarie. A quel punto, poco dopo, ha nuovamente contattato la parte offesa, simulando di aver per errore erogato una cifra di molto superiore a quella pattuita, e inducendola così a “restituire” la differenza (pari a 600 Euro), cosa che la parte offesa, in perfetta buona fede, ha prontamente fatto, bonificando la somma al truffatore, ed accorgendosi del raggiro solo diversi giorni dopo, quando, sul proprio conto corrente, il bonifico del sedicente acquirente non è mai arrivato.
A quel punto, si è rivolta ai Carabinieri di Montevarchi. questi, dopo una serie di accurati accertamenti elettronici e bancari, hanno ricostruito come l’indagato, dopo aver preso contatti con la vittima di turno, fosse riuscito a convincerla a bonificargli la somma pattuita, salvo poi scomparire nel nulla. L’uomo, come detto, gravato da precedenti di polizia per analoghi delitti è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, per truffa aggravata.
L’altro episodio ha invece visto operare i militari di Levane, i quali, all’esito di una prima indagine, hanno identificato un pregiudicato campano che ha fraudolentemente posto in commercio online un prodotto assicurativo contraffatto (assicurazione auto), riproducendo marchi e loghi di una notissima compagnia di assicurazioni, ed inducendo la parte offesa – un 60enne residente appunto a Levane – a bonificare la somma di 1000 € a titolo di saldo del relativo premio. Anche in questo caso, le indagini tempestivamente compiute dagli investigatori dell’Arma hanno consentito di ricostruire il flusso del denaro, identificare il reo e deferirlo per truffa in stato di libertà all’A.G. di Arezzo.