Un vademecum in soccorso agli ucraini

di Laura Privileggi

In questi giorni dall’inizio della guerra in Ucraina, abbiamo assistito e partecipato a molte marce per la pace, in Italia e in Toscana.

Sabato scorso, in Piazza Santa Croce a Firenze  c’è stato un corteo fortemente voluto dal sindaco Dario Nardella nel quale ha partecipato un folto numero di persone, giovani e personalità politiche. La folla ha calcato il sagrato della basilica francescana, prestigioso simbolo della città.

Il presidente dell’Ucraina Zelensky  in diretta dal grande schermo ha emozionato le persone giunte nella piazza fiorentina con parole di speranza verso la sua popolazione.

Molti i Comuni che hanno aderito alla manifestazione per la pace di Firenze tra cui: Arezzo, Figline Incisa Valdarno, Reggello, Rignano sull’Arno.  Presenti varie associazioni e correnti politiche.

Spostandoci nel Valdarno, durante l’imponente corteo di domenica 6 marzo a Matassino frazione di  Figline, di cui abbiamo parlato ampiamente, viva è stata la partecipazione della comunità ucraina locale, una comunità che lavora, condivide le nostre abitudini da molti anni.

Proprio per la comunità ucraina che vive insieme a noi nel Valdarno e non solo, il Comune di Figline Incisa ha stilato un vademecum che va dai documenti necessari agli obblighi sanitari da rispettare, fino ai contatti utili per chi ha bisogno di un alloggio. Tutto per i cittadini ucraini che saranno accolti sul territorio in seguito al conflitto in corso nel loro paese di origine. Per loro è stato attivato anche un numero telefonico 055.9125900.

Si tratta di una guida pratica che contiene tutte le informazioni utili per un primo orientamento: come fare per segnalare la propria presenza e quali sono gli obblighi per chi ospita, a chi rivolgersi in caso non si abbiano con sé i documenti e come chiedere di essere inseriti nel percorso di accoglienza se si ha bisogno di una casa.

Il vademecum ricorda poi gli obblighi sanitari da rispettare quando si arriva in Italia. I cittadini provenienti dall’Ucraina devono effettuare un tampone molecolare o antigenico entro 48 ore dall’ingresso nel nostro paese e mettersi in isolamento per i cinque giorni successivi. Se sprovvisti, potranno ricevere gratuitamente il vaccino contro il Covid-19. Nel documento troveranno i numeri utili per ricevere assistenza sanitaria.

“L’aggressione della Russia in Ucraina è una questione che ci riguarda da vicino. Spiegano la Sindaca Giulia Mugnai e l’Assessora alla Cooperazione Internazionale Arianna Martini.  In così poco tempo, le tragiche testimonianze che arrivavano da quel paese sono diventate i racconti dei primi cittadini che nei giorni scorsi abbiamo accolto anche nel nostro comune, tutti già inseriti nei percorsi di ospitalità. Alla Marcia per la pace di domenica scorsa, quando centinaia di cittadini sono scesi in strada per dire no a questa guerra, hanno fatto seguito le iniziative di numerose associazioni e realtà del nostro territorio che si sono attivate per raccogliere medicinali e beni di prima necessità. Tanti sono anche i cittadini che si stanno rivolgendo al Comune per sapere come poter ospitare i profughi ucraini. Al momento la rete di assistenza riesce a far fronte a tutte le domande e resta la soluzione da preferire perché consente di tracciare tutti gli arrivi, accertare le buone condizioni degli ospiti e garantire loro la protezione di cui hanno bisogno. Chi volesse mettere un proprio immobile a disposizione deve comunicarlo alla Prefettura che provvederà a dare tutte le istruzioni per inserirlo nella rete formale dell’accoglienza, nel rispetto dei termini e degli obblighi previsti dalla legge.”

“Entro 48 ore dall’arrivo dell’ospite, compilare e inviare al comune la Dichiarazione di Ospitalità, insieme a una fotocopia dei documenti di identità, entro 8 giorni dall’arrivo dei cittadini ucraini, inviare all’Ufficio immigrazione della Questura la dichiarazione di presenza e la fotocopia di un documento d’identità. Potranno restare regolarmente in Italia fino a 90 giorni, senza ulteriori permessi.”

Le indicazioni complete e il vademecum sono pubblicati sul sito: emergenza.ucraina@comunefiv.it.

L’emergenza ucraina, purtroppo, come ha sottolineato Giulia Mugnai, è un’esperienza che ci riguarda da vicino, tutti nello stesso modo. La più grande tragedia in Europa dopo la seconda guerra mondiale. Non dobbiamo voltarci dall’altra parte questa è una grave crisi umanitaria. Quasi tutti gli ex paesi dell’Unione Sovietica, secondo  notizie certe, vogliono staccarsi da Putin e unirsi all’ Europa, forse la Russia dovrebbe chiedersi il perché e porsi alcune domande, depositare le armi ed aprire un dialogo democratico e di pace.