Montevarchi – Due donne sono state denunciate in stato di libertà dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Valdarno per tentato furto in abitazione e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli.
I fatti si sono svolti nella mattina di ieri a Montevarchi. La pattuglia della Radiomobile, impegnata in uno dei consueti servizi di prevenzione nel territorio di competenza, ha notato un’autovettura ferma sul ciglio della strada. Ai Carabinieri operanti non è sfuggito che la targa e il modello erano quelli di un veicolo che, nei giorni scorsi, era stato oggetto di alcune segnalazioni ricevute dalla cittadinanza, essendo stata vista aggirarsi a bassa velocità per le vie cittadine in orari sospetti. Anche in questo caso, pertanto, come spesso accade, di prezioso ausilio alle indagini si sono dimostrate le segnalazioni provenienti dalla cittadinanza, quanto mai opportune in quanto ricche di dettagli decisivi per la ricostruzione delle situazioni anomale di volta in volta notate.
Tornando all’episodio specifico, i militari operanti hanno pertanto deciso di verificare la situazione, controllando gli occupanti dell’autovettura, ed hanno scoperto che la stessa era in uso a due donne, entrambe con precedenti per reati contro il patrimonio, residenti una a Roma e l’altra a Monza. Interrogate sul motivo della loro presenza in loco, le donne davano risposte poco convincenti e discordanti, cosicché, considerati i precedenti e le circostanze di luogo e di tempo, i Carabinieri decidevano di sottoporle a perquisizione. Le donne venivano trovate in possesso di un vero e proprio campionario di cacciaviti e chiavi inglesi, ulteriore elemento che portava a presumere che le stesse si fossero recate nel Valdarno per perpetrare dei furti. La pattuglia della Radiomobile, quindi, con l’ausilio dei Carabinieri dell’Aliquota Operativa, effettuava delle verifiche per accertare se nella zona fossero stati denunciati episodi, appurando che poco prima, effettivamente, un’abitazione poco distante, proprio nella direzione da cui erano state viste arrivare le due donne, era stata oggetto di “visita” da parte di topi d’appartamento: la porta era stata scassinata e le stanze erano state completamente messe a soqquadro, ma niente era stato asportato. Gli approfondimenti ulteriori fugavano ogni dubbio residuo, soprattutto alla luce del fatto che i segni di effrazione lasciati sulla porta erano perfettamente compatibili con gli strumenti da scasso rinvenuti all’esito della perquisizione delle due donne. Le due donne sono state pertanto condotte in caserma per gli accertamenti di rito, e denunciate in stato di libertà all’autorità giudiziaria.