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Suor Lucia, una suora “di frontiera”

di Laura Privileggi

Pian di Scò (AR): 1637 chilometri tutti da sola guidando il suo furgone fino in Polonia con un carico di viveri e di solidarietà.

“Al confine con l’Ucraina ho visto donne con bambini scendere dai pullman con la disperazione e la forza dipinte in volto”.

La prima cosa che ti colpisce quando la conosci sono i suoi occhi azzurri e vivaci.  Parla con disinvoltura come se tutto quello di cui si occupa da molti anni rientrasse nella normalità di ogni giorno per qualsiasi persona comune.  Veste in tuta, niente velo, niente abito monacale. Aspetto dinamico e cortese.

Suor Lucia vive a Pian di Scò  in provincia d’Arezzo dove  dirige la Casa Famiglia “Fraternità della Visitazione” insieme a Suor Simona responsabile del centro d’accoglienza e a Suor Letizia.

Ti  viene incontro con un sorriso e con una sigaretta in mano nel cortile della chiesa di San Miniato, circondata da fiori, rose, rosmarino in fiore,  rondini che volano sopra la nostra testa laboriose più che mai, impegnate  a cinguettare e a portare insetti ai rondinotti che aspettano impazienti nei nidi costruiti sotto al cornicione  della canonica. Siamo le rondini di  Suor Lucia, sembra dicano, una suora di frontiera, ex operaia in fabbrica per trent’anni ed ex sindacalista.

Ci troviamo sbalzati in un’altra dimensione  quando entriamo in  quel cortile pieno di luce e di colori. Un luogo dove si lavora e si produce amore.  La Casa Famiglia fondata venti anni orsono è stata concessa alle tre suore da Monsignor Luciano Giovannetti : “ Una grande opportunità per me,  racconta Suor Lucia con un sorriso schietto misto ad orgoglio, ho avuto la gioia  di aiutare molte mamme  in difficoltà.  Abbiamo accolto lungo questi anni donne con figli e gravi situazioni familiari alle spalle, provenienti da tutto il mondo.   Sono arrivate dall’Honduras,  dal Marocco,  dall’Albania, dalla Spagna,  dalla  Romania. Posso dire di aver conosciuto il mondo e di averlo girato senza essermi  mai mossa da qui.”

Anche se,  un lungo viaggio proprio pochi giorni fa Suor Lucia l’ha fatto,  accompagnata soltanto da una ragazza della casa famiglia. Partenza il 24 marzo e ritorno il 27 marzo.

Viaggio organizzato dal comitato Ukrain – Aid.  Una decisione presa al volo,  ha guidato il suo furgone fino in Polonia per portare aiuti umanitari, 1637 kilometri in 15 ore e 51 minuti.  Prima tappa a Katowice al confine con l’Ucraina, seconda tappa a Tomaszow Lubelski quasi a Leopoli:

Come racconta Suor Lucia, una bolla di sapone può riportare la gioia negl’occhi di un bambino ucraino  impotente e impaurito lungo la rotta dei profughi , mentre scende dal pullman appena arrivato in Polonia, salvo, stringendo la mano di sua madre.  Le bolle di sapone  lo rincuorano per un attimo, è un’immagine estrapolata dall’esperienza del viaggio di Suor Lucia che ci ripaga da tutte le atrocità della guerra.

Centro d’accoglienza Pian di Sco
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