“Oggi è quindi necessario evidenziare ulteriori precisazioni, che ritengo possano essere utili a sportivi e società, relative al nuovo provvedimento” spiega il presidente del CSI (Centro Sportivo Italiano) di Arezzo, Lorenzo Bernardini.
Quindi, entrando nel dettaglio: gli eventi e le competizioni degli sport individuali e di squadra, svolti in qualsiasi luogo, sia pubblico sia privato, restano consentiti solo nel caso in cui si tratti di eventi e competizioni riconosciuti di interesse nazionale nei settori professionistici e dilettantistici. Rispetto al precedente regime, sono quindi ora oggetto di sospensione anche le manifestazioni sportive di interesse regionale.
Stop, inoltre, come noto, alle attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza. Chiusi anche i centri culturali, i centri sociali e i centri ricreativi.
In merito alle palestre e alle piscine, però, va precisato che gli atleti professionisti e non degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle competizioni di interesse nazionale, possono svolgere competizioni e allenamenti in queste strutture, purché avvengano a porte chiuse e nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva.
Ed ecco, un alto doveroso chiarimento: gli sport di contatto, le attività sportive e motorie di base non di contatto, che si svolgono all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, restano consentite, nel rispetto, naturalmente, delle disposizioni anti-Covid.
Sospese, inoltre, non solo le gare e le competizioni ludico-amatoriali, confermando quanto già disponeva il precedente Dpcm, ma anche tutte le altre attività connesse, praticate a livello dilettantistico di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento. Sicché sono ricomprese nella generale sospensione anche le attività di allenamento svolte in forma individuale.
Si precisa, infine, che la sospensione dei centri, culturali, sociali e ricreativi determina la conseguente sospensione dell’eventuale somministrazione di alimenti e bevande effettuata, a beneficio dei soci o di frequentatori occasionali, in funzione dell’attività svolta nei suddetti centri.