SAN GIOVANNI VALDARNO. Questa mattina l’azienda Csai impianti, con un comunicato stampa, ha annunciato di aver inviato alla Regione Toscana, nella giornata di ieri, mercoledì 16 febbraio, la richiesta di sospensione del Paur, il Procedimento autorizzatorio unico regionale, per l’ampliamento della discarica di Podere Rota per rifiuti speciali non pericolosi. La decisione è stata presa “in attesa di un piano di caratterizzazione approfondito che ricostruisca in modo puntuale la situazione relativa all’intera area”.
Un passo importante, che potrebbe portare a una effettiva chiusura del sito, attivo da oltre trent’anni. Non nasconde la soddisfazione il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi che, da quasi un anno e mezzo, con il prezioso contributo del consiglio comunale, delle associazioni, dei comitati e di molti attori del territorio, si batte perché venga fatta chiarezza sulla possibile contaminazione dell’area rilevata da Arpat (Ria settembre 2020, Ria gennaio 2022) e affinchè la discarica di Podere Rota chiuda, in via definitiva, all’esaurimento degli attuali volumi per il conferimento dei rifiuti urbani.
“Una comunicazione importante, attesa da molti mesi quella appena arrivata da Csai che ha chiesto formalmente alla Regione Toscana la sospensione del Paur sull’ampliamento della discarica di Podere Rota per rifiuti speciali non pericolosi”, ha dichiarato il sindaco di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi.
“E’ la richiesta che stiamo facendo alla Regione come Comune di San Giovanni Valdarno da oltre un anno, a seguito dei rilievi di Arpat Arezzo (Ria settembre 2020, Ria gennaio 2022) sulla potenziale contaminazione delle acque sotterranee. Adesso attendo che la Regione Toscana, la Direzione Ambiente ed Energia, accolgano la richiesta di Csai e che il provvedimento sia sospeso, con la sospensione contestuale della Conferenza dei Servizi, e vengano messe in atto tutte le procedure necessarie ad indagare ed approfondire la situazione dell’area sulla quale sorge la discarica.
E’ stato un anno intenso e faticoso, ma finalmente si cominciano a vedere i frutti del lavoro puntuale portato avanti da istituzioni, cittadini, associazioni perché si potesse giungere all’obiettivo a cui siamo giunti oggi. Neppure un anno fa, il 19 febbraio, in Palazzo di Arnolfo, i sindaci di sette comuni del Valdarno aretino si riunirono per dire no all’ampliamento della discarica di Podere Rota, depositando, ognuno, le osservazioni al progetto di Csai.
Il 25 di febbraio del 2021 prese avvio, con l’audizione preliminare, l’Inchiesta pubblica relativa al progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota a cui parteciparono, per oltre tre mesi fino a maggio, istituzioni, cittadini, associazioni: in quella circostanza ribadimmo con forza la necessità di dare ascolto alle indicazioni di Arpat sulla potenziale contaminazione del sito, di sospendere il Paur e di intraprendere tutte le indagini necessarie per stabilire la reale condizione dell’area. Csai, per tutta la durata della Inchiesta pubblica, si mostrò ferma sulle sue posizioni di diniego, mentre ad un anno di distanza chiede essa stessa quanto chiedevamo noi allora.
Credo sia un punto di svolta importante quello a cui si è giunti oggi: la sospensione del Provvedimento autorizzatorio unico regionale consentirà di procedere a verifiche puntuali sul terreno sul quale sorge la discarica, attraverso un piano di caratterizzazione e di stabilire se vi è contaminazione e inquinamento come sostenuto nella documentazione di Arpat e chi ne è il responsabile. In caso di conferma dei rilievi di Arpat, si dovrà procedere alla bonifica del sito.
Sono convinta che questo passaggio costituisca un ulteriore passo avanti verso la chiusura della discarica, dopo che l’Assemblea di Ato Sud, nel dicembre del 2021, ha stabilito la fine dei conferimenti dei rifiuti urbani a Podere Rota con il completamento dei volumi attualmente esistenti (prima metà del 2022). Per la prima volta, dopo quasi due anni, sono fiduciosa di poter avere un quadro chiaro della situazione relativa all’area su cui sorge la discarica, tenendo fermo l’obiettivo della chiusura definitiva del sito, attivo da oltre trent’anni”, ha concluso il sindaco.
L’annuncio di Csai segue di qualche giorno (11 febbraio 2022) la lettera del primo cittadino di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni che aveva scritto a Csai e alla Direzione Ambiente ed Energia della Regione Toscana invitando a valutare una sospensione del Paur.
Qualche settimana prima (26 gennaio 2022), l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni aveva dichiarato che sarebbe arrivata a breve un’ordinanza regionale per predisporre un piano di caratterizzazione della discarica di Podere Rota e accelerare così gli interventi necessari per la bonifica del sito aggiungendo anche che l’atto avrebbe avuto conseguenze sul procedimento autorizzativo per l’ampliamento della discarica.