Prende il via giovedì 21 aprile alle 21,15 “Siamo tutti jazz”, il ciclo di guide all’ascolto organizzato da Palomar, la Casa della cultura, e a cura di Valdarno Jazz.
“Si arricchisce sempre – commenta l’assessore alla cultura di San Giovanni Valdarno Fabio Franchi – più l’offerta culturale di Palomar, la nostra Casa della cultura. Come annunciato al momento dell’inaugurazione, poco meno di un anno fa, Palomar si sarebbe configurata come un crocevia di culture e di attività culturali. E nell’arco di quasi un anno, ha affiancato l’attività di biblioteca in senso stretto (dotata peraltro di postazioni pc per navigare e lavorare gratuitamente e delle tecnologie più avanzate per l’autoprestito) a quella di spazio per esposizioni, conferenze, incontri con gli scrittori e presentazioni di libri, spazio per animazioni teatrali, reading, attività per i piccoli. Siamo molto lieti, pertanto, che al novero delle attività e delle iniziative che si svolgono a Palomar vada ad aggiungersi questo ciclo di guide all’ascolto a cura dell’associazione Valdarno Jazz. Se da una parte questo ciclo di incontri, grazie all’intervento di esperti riconosciuti nel settore, di musicisti e musicologi di fama nazionale, sarà l’occasione per addentrarsi in modo più strutturato e avvincente nelle dinamiche e nelle specificità di questo genere musicale così evocativo ed affascinate, ed apprezzarne ancora di più le caratteristiche, i suoni, la costruzione musicale, dall’altra parte costituirà un lancio, un’introduzione e un ‘invito all’ascolto’ a quelli che saranno gli appuntamenti della trentanovesima edizione del Valdarno Jazz Summer Festival, che si svolgerà nei centri del Valdarno e che vedrà anche San Giovanni tra i principali palcoscenici”.
“Ringrazio il comune di San Giovanni Valdarno – dichiara il presidente dell’associazione Valdarno Jazz Daniele Malvisi – per accogliere questa iniziativa e per l’ottimo lavoro che sta portando avanti da un punto di vista della cultura. Il ciclo di incontri ‘Siamo tutti jazz’ ha l’obiettivo di avvicinare le persone, togliete la barriera fra artista e ascoltatori. Il confronto con l’esperto, il dialogo, l’interazione aiuta a capire quanto la musica sia presente in ognuno di noi e nella vita di tutti i giorni. Rileggere la propria esistenza in questa chiave è un’esperienza nuova e illuminante. E il jazz è un genere musicale contemporaneo che è estremamente calato nella dimensione quotidiana. Assurge ad una forma d’arte ma parte dal vissuto. In questo ciclo di incontri abbiamo grandi musicisti e nomi illustri fra cui anche Stefano Zenni, un musicologo di fama internazionale e luminare con eccezionali doti comunicative e divulgative”.
Si inizia giovedì alle 21,15 con l’appuntamento “A chi parla la musica?” a cura di Daniele Malvisi. Perché l’uomo ha sentito il bisogno di codificare questo linguaggio? Come si è evoluta e con quali modalità in relazione a differenti contesti storici e geografici? Quali messaggi veicola la musica? Come si usa? Può essere una terapia per lo spirito?
Si prosegue giovedì 28 aprile, sempre alle 21,15, con “Thesis e arsis” arte e illusione del dominio del tempo a cura di Paolo Corsi. Il ritmo in tutte le sue accezioni si fonde con differenti domini del concetto di tempo e scandisce tutte le fasi della vita. A partire dai ritmi biologici del pulsare del cuore e della respirazione, per spostarsi sull’alternanza del giorno e della notte fino alla ciclicità delle stagioni; è proprio questa connessione strettissima con la condizione di esistere l’elemento che lo pone al centro del discorso musicale. In questo percorso di suoni e immagini, emerge la storia dello strumento che ne incarna l’essenza, la batteria. Stili, scoperte e tecnologie attraverso la storia dei più grandi batteristi jazz del 900.
Giovedì 5 maggio Francesco Giustini parlerà di “Trama e intreccio nella musica jazz”
Ascoltare un disco, un brano, un assolo è come leggere un libro? Non proprio, ma esistono elementi peculiari della narrazione letteraria e cinematografica che è possibile riscontrare anche in musica, nella musica di ogni genere. Un esperimento divertente per dimostrare come personaggi, intrecci, colpi di scena possano far parte anche del mondo musicale.
Ultimo appuntamento quello di sabato 14 maggio alle 21,30 a cura di Stefano Zenni dal titolo “Il trionfo del bastardo”. Non c’è jazz più autobiografico di quello di Charles Mingus. Nella sua musica il contrabbassista ha riversato umori, emozioni, idee, rabbia ma anche segni che rimandano al proprio universo interiore, agli affetti familiari, alle esperienze di vita, alle frustrazioni razziali e ingiustizie sociali. Utilizzando forme musicali innovative, il compositore ha proiettato la propria interiorità in una dimensione collettiva, in cui ogni individuo improvvisa con la sua voce strumentale per unirsi nel grande affresco corale della socialità umana.
Per partecipare agli incontri è consigliata la prenotazione chiamando Palomar al numero 0559126303 ed è richiesto l’uso della mascherina chirurgica.