di Laura Privileggi
Palazzo d’Arnolfo presenta il dossier “Trame criminali tra Arezzo, Firenze, Siena, Valdarno aretino e fiorentino. Indagini ed inchieste nel corso del 2020” di Fulvio Turtulici. E’ intervenuta Rosy Bindi.
Ministro della sanità dal 1996 al 2000 e ministro per le politiche per la famiglia dal 2006 al 2008, Rosy Bindi è stata vicepresidente della Camera dei deputati dal 2008 al 2013 e presidente della Commissione parlamentare antimafia dal 2013 al 2018.
L’evento è stato organizzato dal Comune di San Giovanni Valdarno su iniziativa del coordinamento del Valdarno superiore di Libera.
“Abbiamo accolto volentieri l’invito di Libera Valdarno ad organizzare l’incontro di giovedì 24 marzo, ha dichiarato Valentina Vadi sindaco di San Giovanni, è stata l’occasione per focalizzare l’attenzione sui fenomeni di criminalità organizzata presenti nel nostro territorio. Per un amministratore pubblico è fondamentale capire ogni aspetto della realtà che lo circonda e conoscere gli indirizzi per operare al meglio nell’interesse pubblico evitando situazioni di illegalità. Penso ai fondi del Pnrr che sono una grande opportunità per i comuni ma rischiano di essere miele per le organizzazioni criminali e mafiose. Iniziative come questa creano una sensibilizzazione e un’attenzione perché situazioni pericolose possano essere evitate. Ringrazio Libera non solo per questo evento ma per quanto fa quotidianamente nel nostro territorio per rafforzare e promuovere l’educazione alla legalità”.
“Attraverso l’analisi delle indagini sui cosiddetti ‘reati spia’ e sulle infiltrazioni mafiose, condotte in Valdarno, nelle province di Arezzo, Siena e Firenze, spiega Pierluigi Ermini, referente del coordinamento del Valdarno superiore di Libera che ha moderato il dibattito, faremo il punto su ciò che accade nei nostri territori e su come le mafie intendono fare affari e contaminare l’economia delle nostre aziende e la vita delle nostre comunità. Vedremo come si sono rafforzate prima attraverso la crisi economica, poi negli anni della pandemia, puntando oggi sui tanti finanziamenti che stanno per arrivare anche attraverso il Pnrr. Siamo felici che il Comune di San Giovanni Valdarno abbia accolto il nostro invito per aprire una discussione che coinvolge tutti coloro che amano la propria terra e la propria comunità. Stare a contatto con la realtà che viviamo, aprire gli occhi su ciò che rischiamo, conoscere ciò che accade nei nostri territori è il modo migliore per ricordare tutti coloro che hanno perso la loro vita per contrastare il fenomeno mafioso. Possiamo rispettare la loro memoria e il loro impegno solo mettendoci anche noi in gioco”.