Una petizione internazionale e un’interrogazione al Ministro della Cultura per salvare quello
che resta del ponte della Gioconda.
Un anno fa ha avuto una risonanza mondiale la scoperta dello storico dell’arte e scrittore
Silvano Vinceti che quello raffigurato nel paesaggio del capolavoro di Leonardo Da Vinci è il ponte Romito.
Ciò che oggi resta di questo manufatto etrusco-romano, un solo arco dei quattro in
origine, è a Laterina, piccolo municipio del comune di Laterina Pergine Valdarno, in provincia di Arezzo.
L’incuria e il degrado potrebbero però farlo crollare. Perché ciò non accada, il Comitato
Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali (di cui Vinceti è
presidente) e l’associazione culturale La Rocca, che ha collaborato alla scoperta, hanno lanciato una mobilitazione con una petizione per la messa in sicurezza dell’arco rimanente.
E il senatore toscano della Lega, Manfredi Potenti, ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministro della Cultura chiedendo “se (…) non intenda assumere iniziative atte a salvaguardare il bene storico in virtù dell’importanza delle scoperte fatte dalla ricerca di Vinceti”.
Il Ponte Romito fu costruito in un punto in cui l’Arno scorre nella cosiddetta Valle
dell’Inferno, per collegare la Via Cassia Vetus e Firenze con Roma senza passare per Arezzo.
La petizione per salvare l’arco del manufatto raffigurato nella Gioconda – rivolta anche, tra
gli altri, alla Soprintendenza per le province di Siena, Grosseto e Arezzo – è stata già sottoscritta da rappresentanti delle istituzioni, intellettuali e storici dell’arte operanti in diversi Paesi, tra cui Stati Uniti, Spagna, Brasile, Svizzera e Francia.
Lo storico Silvano Vinceti sottolinea che “la mobilitazione durerà fino a quando non vi
saranno gli interventi necessari per salvaguardare questo importante bene storico e culturale.
Sarebbe un fatto inammissibile che questo arco – unica e irripetibile testimonianza architettonica del ponte a cui Leonardo si è ispirato per quello magistralmente raffigurato nel paesaggio della Gioconda – crollasse per l’inazione e l’incuria delle istituzioni preposte alla salvaguardia dei beni culturali, in primis la Regione Toscana”.
Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali