Tre settimane in più di tempo. Per i ristori destinati alle imprese commerciali, turistiche e della ristorazione dei centri storici di tutti i comuni toscani, ma anche dei comuni termali o finiti in ‘zona rossa’ con un’ordinanza nel 2021, danneggiate dalla pandemia, si allunga fino alle ore 17 del 25 febbraio il termine per presentare domanda. Alle quasi tre settimane iniziali – il bando scadeva il 4 febbraio – se ne aggiungono dunque altrettante.
E’ previsto un contributo di 2500 euro per attività. Per goderne occorre poter dimostrare un calo di fatturato, tra il 2019 e il 2020, di almeno il 30 per cento. Chi ha avviato l’impresa nel 2020, nell’impossibilità di un confronto tra i due anni, si vedrà riconoscere un contributo forfettario di mille euro. L’aiuto potrà essere cumulato anche con eventuali altri ristori ricevuti in precedenza, naturalmente al massimo fino a concorrenza delle perdite dichiarate: in questo caso le aziende saranno collocate in fondo alla graduatoria e sarà data precedenza a chi finora non ha beneficiato di alcun aiuto. Saranno però escluse le imprese che hanno partecipato ai bandi riservati ai comprensori sciistici, ai bus turistici, alle discoteche, matrimoni ed eventi privati, parchi a tema, gestione di stabilimenti termali ed allestimento fiere, convegni ed eventi pubblici.
Per finanziare il bando, pubblicato sul sito di Sviluppo Toscana (https://www.sviluppo.toscana.it/ristori_centri-storici), la Regione ha stanziato 18 milioni e 269 mila euro. La misura è parte della ‘manovra’ sui ristori Covid varata dalla dalla giunta regionale prima della fine dello scorso anno e che valeva ben 21 milioni di euro: 21 milioni di ristori e contributi a fondo perduto che si sommano ai 34 milioni già stanziati con i precedenti bandi, per oltre 61 milioni di euro di risorse messe in campo in un anno.