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Ria 2020 di Arpat: confermata la potenziale contaminazione delle acque sotterranee nel sito di Podere Rota

SAN GIOVANNI VALDARNO. Il sindaco Valentina Vadi scrive al Settore Bonifiche della Regione Toscana e richiede a Publiacqua le analisi dei pozzi pubblici del Comune.

Arpat ha redatto il nuovo rapporto di ispezione ambientale relativo all’anno 2020. Controlli programmati il cui esito conferma il problematico stato qualitativo delle acque sotterranee nel sito di Podere Rota già definito nella Ria del settembre 2020 e relativa all’anno 2019.

“Lo stato qualitativo delle acque sotterranee – si legge nella prima parte del documento – come già messo in evidenza nei Ria precedenti, si caratterizza per la presenza di elevati valori di ammoniaca, cloruri, nitriti, arsenico, e manganese nei livelli acquiferi intermedio e profondo, con concentrazioni che subiscono anche forti oscillazioni nel tempo; inoltre è confermata la presenza di composti organoalogenati, con superamenti delle Csc (concentrazioni soglia di contaminazione ndr). Le analisi del 2020 hanno continuato ad evidenziare, come nei precedenti anni, oltre ai diffusi superamenti della Csc per il tertracloroetilene (N7(s) e N7(i), la presenza di altri composti organoalogenati quali ad esempio il tricloroetilene ed il cloruro di vinile”.

“Particolare rilievo continua ad assumere l’andamento dei solfati nelle acque sotterranee del piezometro di versante TPZ18 (acquifero profondo)”.

E dopo una disamina dei valori dei singoli elementi, il rapporto conclude: “Risulta, pertanto, confermato il problematico stato qualitativo delle acque sotterranee, sia in area di versante che di fondovalle, per tutte le circolazioni presenti (profonda, intermedia e superficiale) e che è possibile mettere in relazione all’interferenza fra acque sotterranee e percolato. Si rende, pertanto, necessario che vengano poste in atto ulteriori azioni ai fini della messa in sicurezza delle acque sotterranee. Fra queste saranno da considerare in primis quelle volte al miglioramento della gestione del percolato”.

Arpat Arezzo ha trasmesso anche al Comune di San Giovanni Valdarno gli esiti dell’ispezione programmata Aia relativa ai controlli effettuati sulla discarica di Podere Rota.
“Un quadro di grave criticità. Questo ulteriore documento, che rafforza e peggiora una situazione già nota – commenta il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi – è fonte di forte preoccupazione poiché ancora non sappiamo se la potenziale contaminazione del sito rispetto ai superamenti di Csc nelle acque sotterranee è confermata, in quali termini, con quale estensione, con quale grado di pericolosità per la salute pubblica e chi ne è il responsabile. Per Arpat tutto questo continua ad essere chiaro: la contaminazione è presente e il responsabile è Csai con le attività della discarica”.

Il Settore bonifiche della Regione Toscana, a settembre 2021, un anno dopo la prima comunicazione di Arpat, ha intrapreso un procedimento di individuazione del responsabile della potenziale contaminazione del sito della discarica, che poi ha sospeso nel mese di dicembre e che, ad oggi, non è ancora stato riattivato.

Contemporaneamente è stata rinviata al 23 febbraio 2022 la prima conferenza dei servizi relativa al progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota da destinare a rifiuti speciali non pericolosi che avrebbe dovuto svolgersi il 31 gennaio. Il proponente infatti, in data 31 dicembre 2021 ha depositato “una modifica progettuale volontaria che riduce le volumetrie di rifiuti conferibili e ha l’obiettivo di isolare idraulicamente le due volumetrie, al fine di ridurre l’impatto dei nuovi volumi con la discarica esistente”.

Il sindaco Valentina Vadi ha così scritto al Settore bonifiche della Regione Toscana chiedendo informazioni e tempistiche relative al procedimento di individuazione del responsabile della potenziale contaminazione. Dato inoltre il nuovo rapporto di ispezione ambientale di Arpat e il potenziale inquinamento delle acque profonde, il primo cittadino, questa mattina, ha inviato a Publiacqua la richiesta di effettuare analisi nei pozzi di approvvigionamento della rete idrica in località Oltrarno e Santa Maria Badiola.

“Più volte – continua il sindaco Vadi – nel corso dell’ultimo anno e mezzo, ho avuto rassicurazione dall’assessore regionale all’ambiente che il Paur non si concluderà senza le risultanze del procedimento di individuazione del responsabile della potenziale contaminazione delle acque sotterranee. Tuttavia, la sospensione di questo procedimento e dall’altra parte, invece, il procedere spedito della conferenza dei servizi mi preoccupano molto. Non possono avere due tempi e due velocità diverse queste procedure, ma devono correre parallele perché non è auspicabile discutere nel merito di una autorizzazione all’ampliamento di un sito di discarica senza avere le risultanze dell’esistenza o meno di una contaminazione – e quindi di un inquinamento – del sito su cui sorge la discarica medesima e di chi ne sia il responsabile, laddove la posizione di Arpat Arezzo rispetto alla questione è chiara, ripetuta, confermata da quasi due anni.

Per questo ho scritto al Settore bonifiche della Regione Toscana per avere informazione di quando sarà ripreso con certezza il procedimento di individuazione del responsabile della potenziale contaminazione, procedimento così importante ai fini del Paur di ampliamento della discarica di Podere Rota, e soprattutto per la tutela della salute pubblica della comunità che, pro tempore, amministro. Inoltre, a seguito della Ria di Arpat, ho ritenuto opportuno richiedere a Publiacqua di effettuare controlli dei pozzi pubblici collocati a valle della discarica nel comune di San Giovanni Valdarno.

Continuerò a monitorare la situazione poiché dopo la delibera di Ato Sud che stabilisce la chiusura di Podere Rota per il conferimento dei rifiuti urbani all’esaurimento degli attuali volumi (prevista per la prima metà del 2022), ritengo che si debba procedere alla chiusura completa del sito non concedendo nessun ampliamento aggiuntivo e all’avvio delle procedure di bonifica, sussistendo situazioni di inquinamento dell’area che un ulteriore ampliamento non potrebbero altro che peggiorare a discapito della salute dei cittadini”.

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