La Giunta regionale ha approvato in una recente seduta di giunta una delibera che prevede l’assegnazione di 7 milioni di euro di risorse statali provenienti dal “Fondo nazionale per lo sviluppo delle montagne italiane” (FOSMIT) e deciso di destinarle al finanziamento dei progetti presentati nell’ambito del recente Bando per la Montagna. Alla provincia di Arezzo vanno circa 700 mila euro che permettono di dare scorrimento alle graduatorie dei Comuni e delle Unione dei Comuni. “Sono risorse importanti per la montagna che vanno nella direzione per la quale stiamo lavorando anche con lo strumento della legge dei “Custodi della Montagna” – commenta Vincenzo Ceccarelli, Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale della Toscana – “Creare nuove opportunità di sviluppo e di lavoro per il rilancio della montagna e il contrasto allo spopolamento, per una regione più coesa e più forte”.
Con queste risorse saranno finanziati il Comune di Pieve Santo Stefano (24.631,58 euro) per la tutela dell’identità storica, la promozione del turismo e potenziamento delle infrastrutture digitali della frazione rurale di Mignano, il Comune di Capolona (125.000 euro) per la manutenzione straordinaria della strada comunale Casavecchia Vezza e il Comune di Cortona (189.000 euro) per i lavori di adeguamento sismico del ponte sul fosso delle balze in località I Cappuccini. L’Unione dei Comuni del Casentino riceverà 160.000 euro per completare la realizzazione di infrastrutture per favorire lo sviluppo del turismo itinerante in Casentino, mentre all’Unione dei Comuni del Pratomagno per il miglioramento delle infrastrutture viarie del Pratomagno arriveranno 184.332,85 euro.
“Questo provvedimento conferma l’attenzione della Regione verso le problematiche della montagna e delle aree interne – aggiunge Lucia De Robertis, presidente della Commissione Territorio e Ambiente –, un’attenzione che attraverso il nuovo Programma regionale di Sviluppo, ora all’esame delle commissioni del Consiglio, si svilupperà ulteriormente, per rafforzare le condizioni di un vero riequilibrio di quei territori con le aree più sviluppate della Toscana”.