Il Consiglio di Stato, con una sentenza pubblicata venerdì 7 maggio, ha confermato che in Toscana deve trovare applicazione la normativa regionale che attribuisce alla Regione la competenza a provvedere in materia di bonifica. Sciolto dunque il nodo che impediva di procedere: è compito della Regione e non della Provincia emettere ordinanza nei confronti del responsabile della potenziale contaminazione delle acque sotterranee della discarica di Podere Rota, come indicato e richiesto da Arpat a più riprese negli ultimi mesi.
In particolare, nella “Risposta a richiesta contributo da parte della Regione Toscana a seguito nota risposta del gestore resa ai sensi del c.5 dell’art.29 decies del D.leg 152/06” del 22 marzo scorso, indirizzata a Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Prefettura di Arezzo e al Dipartimento di prevenzione zona Valdarno dell’Azienda Usl Toscana sud est, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, dopo aver ricostruito tutti i passaggi avvenuti a seguito del Rapporto di ispezione ambientale del settembre 2020 a seguito di un ulteriore innalzamento delle concentrazioni dei solfati e del superamento di ulteriori parametri nella acque sotterranee, aveva richiesto espressamente “alle amministrazioni competenti, ai sensi dell’art. 244 c.2, emissione della conseguente diffida con ordinanza al responsabile della potenziale contaminazione a provvedere ai sensi del Titolo V, parte IV del D.Lgs 152/06 smi”.
La sentenza del Consiglio di Stato di venerdì scorso ha risolto, finalmente, la questione relativa all’attribuzione di competenza in materia di bonifiche – competenza che il Testo Unico ambientale assegnava alle Province – sottolineando che in Toscana la titolarità è della Regione fintanto che rimane in vigore la normativa regionale ch,e dal 2016, ha consegnato all’Ente specifiche funzioni in materia ambientale.
“E’ questo un momento molto importante in tutta la vicenda legata al progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota”, dichiara il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi. “A questo punto, superata e sciolta la questione relativa alla attribuzione di competenze, la Regione Toscana dovrà celermente dare seguito a quanto indicato da Arpat (in applicazione del Testo Unico Ambientale) emettendo ordinanza nei riguardi del responsabile della potenziale contaminazione che dovrà procedere alle operazioni di bonifica del terreno. L’ordinanza è un passaggio non soltanto richiesto in maniera evidente dalla legge, ma fondamentale perché si riconosca la pericolosità potenziale del sito e perché la Regione sospenda anche il Provvedimento autorizzatorio unico (Paur); non è pensabile che si proceda all’ampliamento di un sito di discarica quando quel medesimo sito presenta una contaminazione potenziale delle acque sotterranee che deve essere indagata ed approfondita, e dopo che la Regione avrà fatto, per norma, un’ordinanza in tale direzione.
C’è una potenziale contaminazione delle acque sotterrane nell’area in cui sorge la discarica di Podere Rota, una potenziale contaminazione delle acque sotterranee dichiarata nei documenti ufficiali di Arpat da oltre 7 mesi (dal Rapporto di ispezione ambientale del 24 settembre 2020), una potenziale contaminazione che potrebbe mettere a serio rischio la salute dei cittadini. Prioritaria rispetto a tutto, in questa circostanza, diventa l’attivazione della procedura di bonifica con indagini, saggi, campionature e rilievi del terreno che sono fondamentali per chiarire la situazione. E questo è possibile per legge soltanto a seguito di un’ordinanza”.
Il primo cittadino Valentina Vadi dopo aver sottolineato la compattezza e l’unità che il Valdarno ha dimostrato nell’esprimersi sull’ampliamento di Podere Rota in tutte le sedi dedicate, si dichiara ottimista che la questione, a questo punto, possa risolversi in tempi rapidi.
“Sono molto fiduciosa – continua Vadi – che la Regione non voglia mancare di attenersi ad una sentenza del Consiglio di Stato e all’applicazione di una legge dello Stato (il Testo unico ambientale) e continuerò a fare la mia parte, nel caso fosse necessario, perché questo avvenga nel tempo più breve possibile. Certo, – conclude il sindaco – dopo l’ordinanza della Regione, si apre uno scenario completamente nuovo e di speranza, per noi, perché venga archiviato definitivamente il progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota che il Valdarno non vuole e che metterebbe a rischio la salute dei cittadini”.