San Giovanni – “Podere Rota deve chiudere definitivamente, quel territorio ha già dato! Ribadiamo un no deciso all’ampliamento della discarica per i rifiuti speciali, rifiuti speciali che, in realtà, non sarebbero altro che rifiuti ordinari che ricevono una classificazione diversa dopo un determinato trattamento” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri e Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio in vista del 6 dicembre quando è prevista la prima seduta della Conferenza dei Servizi per il progetto di ampliamento di Podere Rota.
“Avere un calendario della Conferenza con date fissate sta a significare che non c’è l’intenzione di chiudere la discarica, ma di valutare il progetto di ampliamento. E’ preoccupante, quanto vergognoso, visto che stiamo parlando di un sito trentennale, esteso per 5 milioni di metri cubi alle spalle del paesaggio delle Balze e a pochi metri, in linea d’aria, dall’abitato di San Giovanni Valdarno. Non si può pensare di continuare imperterriti a sotterrare rifiuti in discariche sparse in tutto il territorio regionale. Il sistema sta saltando e non è possibile nascondere problemi e rifiuti sotto terra. Essere “green” non significa alimentare le discariche ma investire in tecnologia, trasformare l’immondizia in risorsa. La Regione deve difendere i legittimi interessi dei cittadini e la volontà espressa dai loro sindaci, invece di agevolare gli interessi del gestore della discarica” sottolineano Capecchi e Veneri.
Nel merito è intervenuta anche la Presidente della Provincia e Sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini: “La discarica di Podere Rota ha esaurito la volumetria autorizzata dando avvio alle procedure post mortem del sito. Un limite invalicabile da cui non si torna indietro perché rappresenta la volontà politica espressa dalla maggioranza dei Sindaci dell’Ato Toscana Sud che hanno votato un mio ordine del giorno contro qualsiasi ampliamento dell’impianto. La Regione è adesso chiamata solo al rispetto delle Istituzioni, associazioni, cittadini e comitati, ponendo fine ad una politica fallimentare caratterizzata da emergenze trentennali e sulla mancata autonomia impiantistica dell’area fiorentina che ha continuato a scaricare tonnellate di rifiuti in Valdarno. Il nostro territorio ha già dato in termini di sfruttamento intensivo con la presenza di una discarica tra le più grandi della Toscana collocata nel bel mezzo delle storiche Balze provocando numerosi disagi ai cittadini e rischi per la salute e l’ambiente, rilevati da Arpat, che non possono cadere nell’oblio. La Regione ascolti il territorio e volti pagina garantendo al Valdarno un futuro diverso rispetto ai rifiuti basato sulla valorizzazione delle nostre terre per turismo, ruralità, paesaggio, cultura”