Si chiama Vivere a Terranuova, servizi per la coesione territoriale ed è il progetto ammesso a un finanziamento di 750 mila euro nell’ambito della missione 5 “Inclusione e Coesione” del Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR), finanziato dall’Unione europea attraverso il NextGenerationEU.
“L’intervento presentato all’Agenzia per la coesione territoriale – ha detto l’assessora alle politiche sociali, Sara Grifoni – si è classificato al ventiduesimo posto su 792 progetti ammessi a finanziamento, risultando il primo in Toscana. Si tratta di una proposta progettuale attraverso la quale fornire risposte adeguate alle fasce della popolazione che necessitano di maggiore attenzione e sostegno, anziani, minori ed adolescenti, stranieri. Le linee di azione tengono conto del fatto che a seguito dell’emergenza sanitaria la fragilità e il disagio sociale si sono intensificati, assumendo nuove forme e rendendo necessario ripensare l’organizzazione dei servizi”.
In particolare, l’intervento prevede un aumento dell’assistenza domiciliare che si orienterà in più direzioni. In merito ai migranti e profughi il progetto prevede l’apertura di un servizio di informazione e consulenza, gestito da personale specializzato plurilingue e faciliterà l’accesso ad altri servizi erogati sia dal Comune sia da altri soggetti.
Inoltre i consulenti supporteranno gli utenti per pratiche relative permessi di soggiorno; riconoscimento status di profugo; ricongiungimenti familiari, etc.
Altra linea di intervento è il potenziamento dei servizi educativi e culturali per minori ed adolescenti con l’ampliamento dei servizi di extra scuola e dei centri estivi, tutoraggio scolastico ed educativa domiciliare (per minori con disabilità o comunque in carico ai servizi sociali a causa di disagio e fragilità socio economica) realizzati presso il C.I.A.F.
Prevista inoltre l’attivazione di servizi per adolescenti e giovani disabili con il riconoscimento di un contributo economico per il potenziamento di servizi di socializzazione e percorsi di autonomia rivolti ad adolescenti e giovani con disabilità, che consentano di recuperare la qualità di vita in parte minata dagli effetti della pandemia. Il progetto prevede la co-progettazione tra il servizio sociale comunale e la famiglia del minore disabile per poter condividere l’attività più gradita e potervi accedere grazie anche ad un sostegno economico pubblico.
“Come forma di supporto alla crescita personale, il progetto Vivere a Terranuova – ha aggiunto l’assessora alla cultura, Caterina Barbuti – include anche interventi sui servizi bibliotecari e culturali intesi come occasione di formazione che accompagna le persone in ogni momento della vita, producendo un generale benessere”. Il progetto prevede, infatti, un potenziamento del servizio bibliotecario anche attraverso attività che consentano di intercettare l’interesse degli utenti, in particolare dei giovani. Saranno inoltre potenziate le attività di promozione della lettura e di animazione culturale. Ulteriore area sulla quale intervenire è quella dei servizi culturali con azioni diffuse sul territorio in grado di portare l’arte e la socialità nelle strade e nelle piazze.