SAN GIOVANNI VALDARNO – I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno notificato ad un giovane già gravato da precedenti di polizia un decreto col quale il G.I.P. del Tribunale di Arezzo ha disposto il “divieto di avvicinamento” alla persona offesa. Termini tecnici per descrivere quella che non è altro che un’ennesima vicenda di “violenza di genere”, uno dei mali più sentiti dei tempi attuali, sui quali si sta creando sempre maggior consapevolezza. Gli atti persecutori – come vengono definiti in termini formali gli episodi di “stalking” – sono andati avanti per quasi un anno, fino a quando, a inizio dicembre, la ragazza ha trovato il coraggio di affidarsi ai Carabinieri e denunciare il proprio persecutore. Nella denuncia, la donna – una giovane da tempo residente in Valdarno – ha raccontato nei dettagli l’incubo che stava vivendo ormai da troppo tempo.
Tutto era iniziato nei primi mesi del 2020, quando un trentenne del luogo l’aveva notata sul posto di lavoro, ed aveva iniziato ad avanzare avances sempre più pressanti. Sebbene la donna non abbia mai dato adito a false speranze, declinando cortesemente, ma con fermezza, le insistenze del giovane, quest’ultimo ha continuato imperterrito a farle pressioni, tempestandola di decine di messaggi al giorno sui social e sulle chat di uso comune.
La donna, riversando piena fiducia nel Comandante di Stazione che annotava quanto riferitogli, ha proseguito, raccontando dei regali inopportuni che arrivavano anche sul posto di lavoro, delle avances fatte in pubblico, addirittura degli episodi in cui il trentenne l’aveva pedinata, fin quasi sotto casa. Una situazione in definitiva diventata insopportabile per la donna, che ha iniziato a temere per la propria sicurezza e che ha infine deciso di compiere il primo, importantissimo, passo: quello della denuncia.
Immediati sono scattati gli accertamenti investigativi dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, i quali hanno acquisito ed analizzato centinaia e centinaia di dati relativi alle chat ed ai social network, ed hanno escusso a verbale tutte le persone che potessero testimoniare in ordine agli episodi narrati dalla vittima.
La tempestiva attività d’indagine è stata quindi dettagliatamente refertata ed inviata all’Autorità Giudiziaria, con la richiesta di emissione di un provvedimento cautelare. Di fronte all’evidentissimo quadro indiziario, il provvedimento non ha tardato ad arrivare, il G.I.P. del Tribunale di Arezzo ha infatti disposto il “divieto di avvicinamento” alla persona offesa, che è stato immediatamente notificato dai Carabinieri al malfattore, il quale è anche stato portato in caserma per il foto-segnalamento di rito. Appena in tempo per impedire che il reato fosse portato a conseguenze ulteriori. Appena in tempo per consentire alla donna di trascorrere le festività con un pizzico di serenità in più.