Con un decreto di conclusione delle indagini istruttorie del 16 febbraio il settore bonifiche della Regione Toscana invita la Società Centro Servizi Ambiente Impianti Spa a presentare il piano di caratterizzazione e provvedere alla bonifica del sito. Ieri, 21 febbraio è giunta anche la comunicazione del Settore Via della Regione Toscana che comunica la sospensione del procedimento di Paur per l’ampliamento della discarica di Casa Rota. Il commento del sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi
In data 16 febbraio 2022 la responsabile del settore servizi pubblici locali, energia, inquinamenti e bonifiche della Regione Toscana, dottoressa Renata Caselli, ha firmato il decreto di conclusione delle indagini istruttorie finalizzate all’individuazione del soggetto responsabile della potenziale contaminazione delle acque sotterranee del sito della discarica di Podere Rota.
A partire dalla documentazione che Arpat Arezzo ha prodotto da settembre 2020, il settore bonifiche della Regione Toscana, che ha intrapreso il procedimento nel settembre del 2021, attraverso ulteriori indagini ed approfondimenti (Rapporto Istruttorio, allegato A del decreto) è giunto ad una conclusione inequivocabile: il responsabile della potenziale contaminazione della matrice acque sotterranee è Csai, gestore della discarica di Podere Rota, che deve provvedere alla bonifica del sito secondo quanto contenuto nel Testo unico sull’ambiente (D.Lgs 152/2006).
Nel decreto si legge, infatti, che la Regione diffida “conseguentemente, ai sensi dell’articolo 244 comma 2 del D.Lgs152/2006, la Società Centro Servizi Ambiente Impianti S.p.a. a provvedere ai sensi del Titolo V Parte IV D.Lgs.152/2006, presentando, entro 30 giorni dalla notifica del presente provvedimento al Comune di Terranuova Bracciolini (AR), in qualità di amministrazione competente ai sensi della Legge Regionale n.30/2006 (Funzioni amministrative di competenza comunale in materia di bonifica dei siti contaminati), il piano di caratterizzazione del sito e proseguendo, successivamente, nell’iter tecnico-amministrativo finalizzato alla bonifica del sito”.
Sempre nel documento è riportato che, nell’ambito delle ispezioni programmate, Arpat Arezzo ha rilevato il “superamento delle Csc tabella 2 allegato 5 titolo V parte IV D.Lgs.152/2006 in alcuni piezometri appartenenti alla rete di monitoraggio della discarica, per i parametri tetracloroetilene, clorurodivinile, tricloropropano, nitriti, arsenico, ferro, manganese, cromo totale, cromo VI, selenio, solfati, cloruri, ammoniaca” e a questo la Regione Toscana lega la diffida con ordinanza a Csai ad intraprendere le operazioni di bonifica del sito.
“Un’altra notizia davvero importante e attesa quella contenuta nel decreto del settore bonifiche della Regione Toscana”, ha commentato Valentina Vadi, sindaco del Comune di San Giovanni Valdarno. “Già un anno fa sollecitavamo la Regione ad avviare il procedimento di individuazione del responsabile della potenziale contaminazione delle acque sotterranee a seguito della documentazione di merito prodotta da Arpat Arezzo. In via ufficiale, il 28 giugno del 2021, avevamo inviato alla Regione, in quanto soggetto competente in materia ambientale, una diffida perché avviasse questo procedimento. L’iter venne avviato dal Settore Bonifiche nel settembre 2021 e il decreto del 16 febbraio ne è il documento conclusivo chiaro, netto e inequivocabile: il responsabile della potenziale contaminazione delle acquee sotterranee individuato da Arpat Arezzo in una folta documentazione è Csai, gestore dell’impianto della discarica di Podere Rota, e Csai dovrà provvedere alla bonifica del sito sulla base del Testo unico ambientale. Questo significa che le richieste da noi avanzate alla Regione oltre un anno fa erano giuste e non pretestuose, così come lo erano le nostre preoccupazioni. Adesso, finalmente, sarà intrapresa la strada per fare chiarezza in via definitiva su tutta questa vicenda”, ha concluso il sindaco Valentina Vadi.
Nella giornata di ieri, 21 febbraio, è giunta anche la comunicazione del Settore Via della Regione Toscana che comunica la sospensione del procedimento di Paur per l’ampliamento della discarica “per un periodo complessivo di sei mesi”, come richiesto dal proponente Csai, decorso il quale, “in assenza di ulteriori comunicazioni da parte del proponente, sarà predisposto d’ufficio l’archiviazione del procedimento”.