Valdarno Al volgere al termine della stagione estiva, proseguono i servizi svolti dai Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno in tema di prevenzione nell’arco serale e notturno. Nel fine settimana si è ulteriormente registrato il prevedibile incremento delle presenze nei centri storici della movida valdarnese, e nelle aree limitrofe.
Come di consueto in questa stagione estiva, anche in questo ultimo weekend di settembre la Compagnia Carabinieri ha effettuato un servizio coordinato di controllo del territorio, incentrato sul rispetto della normativa COVID nonché sulla prevenzione e sul contrasto di reati predatori, delle condotte concernenti lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti, e del fenomeno di abuso di sostanze alcoliche, nonché sull’identificazione di soggetti che, per circostanze di luogo e di tempo del controllo, possano dare adito a sospetti.
Il servizio – che si è protratto fino alle prime luci dell’alba – ha visto il dispiegamento di numerose pattuglie della Compagnia Carabinieri di San Giovanni Valdarno, ed è stato condotto con particolare focus sui territori di Bucine, Montevarchi, San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini, maggiormente interessati dalla movida valdarnese. Il tutto, nell’ambito di un più ampio piano coordinato, volto a vigilare sulla movida estiva, promosso dal Comando Provinciale Carabinieri di Arezzo. Chiaramente – specificano i Carabinieri – non vi è alcuna finalità repressiva: precipua finalità di questo genere di servizi non è impedire ai giovani di divertirsi, quanto più tosto garantire loro di poterlo fare in sicurezza, senza rischi per l’incolumità propria ed altrui.
In tale quadro, sono stati ispezionati i locali più in voga, per controllare che fosse garantito il rispetto delle regole sul distanziamento, sull’uso delle mascherine e sui controlli del Green Pass, oltre che il divieto di vendita di bevande alcoliche ai minorenni. Inoltre i Carabinieri hanno altresì effettuato un capillare controllo alla circolazione stradale. Centinaia le persone controllate, 3 quelle denunciate o segnalate alla Prefettura: a Bucine, i Carabinieri della locale Stazione nel corso dei controlli alla circolazione stradale hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo il conducente di un furgone impiegato per il trasporto di rifiuti pericolosi. I carabinieri di Bucine accertavano che il medesimo stava svolgendo l’attività senza nessuna autorizzazione; in particolare, l’uomo, nonostante non fosse in regola con l’iscrizione all’albo dei gestori ambientali, è stato controllato mentre, diretto in discarica, trasportava, alla guida del proprio autocarro, tre trattorini tagliaerba, completi dei relativi serbatoi, cavi elettrici, motori, carburante e lubrificante. Il tutto è stato ovviamente sottoposto a sequestro, e all’uomo è stato contestato il reato di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata”, previsto dal Testo Unico delle norme in materia ambientale. Anche questo – quello della tutela ambientale – un settore in cui l’Arma dei carabinieri sta intensificando gli sforzi. Sempre i Carabinieri di Bucine, nella serata, hanno svolto un accesso presso un noto locale della frazione di Ambra, con l’ausilio dei colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro e della locale Polizia Municipale. Anche qui i militari hanno deferito in stato di libertà la titolare alla Procura della Repubblica di Arezzo per svariate violazioni in materia di lavoro nero (3 dipendenti su 4 sono risultati non essere in regola), di sicurezza (i dispositivi antincendio non erano stati sottoposti alla prescritta revisione periodica) e per violazione della normativa COVID (per non avere adottato misure di informazione e di prevenzione rispetto al rischio epidemiologico all’interno dell’azienda). Oltre alla denuncia, sono state elevate sanzioni pecuniarie per oltre diecimila Euro;
Infine, una ragazza residente a San Giovanni Valdarno, poco più che maggiorenne, nel corso del controllo è stata trovata in possesso di una dosa di sostanza stupefacente del tipo cocaina. La sostanza è stata immediatamente sottoposta a sequestro, per essere poi inviata al laboratorio di Firenze per le analisi di rito. La ragazza verrà segnalata alla Prefettura di Arezzo quale assuntrice.