MONTEVARCHI. Continua la rassegna “Libri al Palazzo del Podestà”, all’interno degli eventi per le festività natalizie.
Sabato 11 dicembre alle ore 17.00 sarà presentato il libro del Prof. Marco Sterpos “Il poeta, la donnissima e il generale. Il grande amore di Giosuè Carducci”, frutto del suo lavoro di ricerca letteraria soprattutto dedicata a figure come Giosuè Carducci e Vittorio Alfieri. Insieme al prof. Sterpos interverranno il Sindaco Silvia Chiassai Martini e il Prof. Nedo Migliorini.
Si tratta della storia d’amore tra il poeta e Lina Cristofori, moglie del generale Domenico Piva, che ha sempre esercitato un notevole fascino sull’autore. Nella prefazione del volume si legge che il cuore del libro “E’ rappresentato dalle lettere rimaste, quasi seicento di Carducci e una settantina di Lina, e dalle poesie dedicate all’amata. L’invenzione colma i tasselli, spesso volutamente eliminati, di un legame scomodo, di cui si parlava con imbarazzata reticenza: basti pensare che nell’Edizione Nazionale dell’epistolario, tutte le lettere a Lina figurano indirizzate all’immaginaria Lidia delle poesie carducciane.
Al centro della storia c’è naturalmente Carducci con la sua personalità vigorosa e passionale, espressa sia negli slanci d’amore più ardente, sia nelle esplosioni di gelosia frenetica, ma sua degna compagna è Lina, per Giosuè la «donnissima», signora raffinata e colta che, pur avendo avuto certamente anche altri amori passeggeri, amò davvero soltanto il poeta. Molta attenzione è riservata anche al marito generale, Domenico Piva, persona non di eccelsa levatura che non riuscì mai a farsi amare dalla moglie, ma che seppe mostrarsi nobile e magnanimo, accettando questo legame per amore di lei, per lui degna solo di un amore sublime.
Sullo sfondo della vicenda amorosa si intravede poi quell’Italia del secondo Ottocento che si avviava a diventare “umbertina”, di cui Carducci sarebbe diventato il cantore riconosciuto e osannato: emergono soprattutto gli ambienti politici e militari con i quali il poeta si trovò ad avere frequenti contatti, specialmente durante la sua storia con Lina”.
Marco Sterpos, cittadino di Montevarchi, ha lavorato per 44 anni nella scuo-la italiana per 19 anni come insegnante e per 25 anni come preside. Ha ini-ziato la sua attività di ricerca e studio su Carducci con un saggio nel 1968 (Itinerario carducciano dal Satana ai Giambi ed epodi, apparso su «Convivium») ed ha quindi pubblicato numerosi studi negli anni seguenti. Nel 2002 Sterpos ha curato, collaborando alla nuova Edizione Nazionale carduccia-na (Mucchi), l’edizione critica del Carteggio Carducci-Del Lungo, mentre nel 2005 ha pubblicato il volume Interpretazioni carducciane (Mucchi). Per quanto riguarda gli studi su Alfieri, le principali pubblicazioni di Marco Sterpos so-no le edizioni critiche della tragedia Antonio e Cleopatra (1980) e, in collabo-razione con Gian Luigi Beccaria, degli Appunti di lingua e letterari (1983), i vo-lumi Storia della«Cleopatra» (1980), Il primo Alfieri e oltre (Mucchi, 1994), Alfieri fra tragedia, commedia e politica (Mucchi, 2006), Ottocento alfieriano (Mucchi, 2009). Sterpos ha infine fornito contributi su altri autori dei vari secoli quali Dante, Machiavelli, Boccalini, Pascoli, D’Annunzio, Beppe Fenoglio e Um-berto Eco. Tra i titoli recenti: Scrivere teatro nel regime. Giovacchino Forzano e la collaborazione con Mussolini (Mucchi, 2015); Amarcord da una vita. Guerra – Scuo-la Università e ricerca – Sport – Facebook (Mucchi, 2018); Il poeta, il generale e la donnissima. Il grande amore di Giosue Carducci (Mucchi, 2020).