Nel periodo estivo si sono susseguiti da parte del governo e del ministro Azzolina tanti documenti e proclami in TV e sulla stampa, con grande mobilitazione di esperti, tecnici e impiego di forze e risorse economiche per non arrivare a nulla di concreto.
La scuola, purtroppo, se ripartirà, riaprirà tra mille dubbi e incertezze e probabilmente non sarà nemmeno in grado di garantire la sicurezza al 100% per lo stato di fatiscenza in cui versano la maggior parte degli edifici scolastici e difficilmente risolvibile ormai, in poche settimane.
Altro grande problema è la mancanza di spazi disponibili per garantire il distanziamento sociale e il rispetto delle altre norme igienico-sanitarie, sul quale si sarebbe potuti intervenire già dall’inizio della Pandemia. Ad oggi, in pratica, siamo ancora più o meno fermi alla situazione di partenza.
Azzolina insiste nel dire che è “tutto a posto” e “sotto controllo”, ma sono ancora troppe le incognite sulle modalità di inizio dell’anno scolastico, che resta confermato al 14 settembre come anche sulle modalità di svolgimento delle attività didattiche. La questione più complicata risulta quella degli asili nido e delle scuole dell’infanzia, che devono essere sanificati quotidianamente, nonostante l’assenza di personale specializzato o adeguatamente formato per questa mansione.
Inoltre per accogliere i bambini nel rispetto del distanziamento tra di loro e mettere in condizione personale docente e collaboratori scolastici di rispondere prontamente alle situazioni che potrebbero generare pericolo di contagio sono necessarie risorse finanziarie immediatamente disponibili, un organico aggiuntivo, ulteriori figure professionali e strumenti di misurazione da usare all’ingresso delle Scuole.
Come se non bastasse, le scuole paritarie aspettano ancora i 300 milioni promessi dal l’esecutivo, più di un mese fa nel Decreto Rilancio, senza i quali, molti istituti rischiano di non poter riaprire a settembre, mettendo in difficoltà migliaia di studenti e famiglie.
La scuola deve ripartire, in sicurezza, il 14 settembre e Fratelli d’Italia farà di tutto per garantire il diritto fondamentale allo Studio e alla Istruzione in presenza. Non vorremmo che, dato lo scenario poco rassicurante, l’aumento dei contagi potesse divenire per il governo l’occasione o il pretesto per coprire la propria incapacità di gestione dell’emergenza epidemiologica, prorogando l’inizio dell’anno scolastico e facendo rischiare la salute a migliaia di studenti, insegnanti e collaboratori scolastici.
Michela Senesi Responsabile del Dipartimento Regionale Istruzione Fratelli d’Italia