Riportiamo il post che è apparso sulla pagina facebook di Massimo Mazzucco in merito
alla “campagna mediatica” apparsa sulla pagina facebook di Parent Project aps
“E’ difficile stabilire quante siano le idee sbagliate che stanno dietro alla disgustosa “campagna” mediatica comparsa oggi sulla pagina facebook di Parent Project aps (L’organizzazione di pazienti e genitori di figli con distrofia muscolare di Duchenne e Becker).
La pagina infatti utilizza dei veri testimonial portatori di handicap, i quali si dichiarano relativamente contenti della propria condizione, perchè “poteva andarmi peggio, potevo nascere no-vax (o complottista, oppure negazionista)”.
Come dicevo, l’orrore mentale di fronte a questa campagna è tale che risulta difficile iniziare a ragionarci sopra.
Prima di tutto, si presume che per pubblicare queste dichiarazioni i soggetti fotografati abbiano dato il loro consenso, visto che – come dice la pagina stessa – “ci mettono la faccia”. Si può quindi immaginare che qualcuno li abbia avvicinati, e li abbia “convinti” – chissà con quali argomentazioni – a partecipare a questo Horror Picture Show.
Che cosa gli abbiano detto noi non possiamo saperlo, ma è evidente che a NESSUNO di questi sfortunati sarebbe mai venuto in mente, da solo, di dire “poteva andarmi peggio, potevo nascere complottista”.
Abbiamo quindi un primo problema, enorme, nel quale si presenta una palese manipolazione personale, con probabile circonvenzione d’incapace.
Il secondo problema è di tipo logico-semantico.
Non si può infatti mettere a confronto una condizione che chiaramente non è stata voluta dai soggetti interessati (la malattia), con una posizione ideologica (“no-vax” o “complottista” che dir si voglia) che è invece il risultato di una scelta personale.
In altre parole, nessuno nasce “complottista”.
Casomai “complottista” – fatto salvo il significato ambiguo del termine – lo si diventa, dopo un processo di libera scelta.
Quindi sarebbe come dire “meglio essere nato cieco che comunista”, quando la cecità è una condizione involontaria, mentre l’opinione politica è del tutto volontaria.
Il terzo problema, e sicuramente il più grave, è l’uso fortemente divisivo delle nuove “categorie sociali”.
Questo uso divisivo è stato incoraggiato intenzionalmente e ripetutamente dai media di regime, che ormai da molti mesi cercano di additare il “complottista” e il “no-vax” come un pericolo pubblico per la società, un male da estirpare, qualcosa di intollerabile per la cosiddetta maggioranza silenziosa.
Gioverebbe ricordare agli autori della “campagna mediatica” in oggetto che tutte le dittature nascono proprio così. Con l’identificazione di una minoranza fastidiosa, e con la legittimazione pubblica della loro persecuzione.
A costoro bisognerebbe anche ricordare che una volta iniziata la dittatura, la linea di demarcazione fra “buoni” e “cattivi” si confonde molto facilmente, e chi credeva ingenuamente di trovarsi dalla parte del giusto potrebbe improvvisamente vedersi perseguitato egli stesso.
In conclusione, suggeriamo pressantemente agli autori di questa campagna di ritirarla al più presto, con le dovute scuse alle categorie coinvolte: cittadini con opinioni diverse da un lato, e handicappati dall’altro.
Nessuno può trarre giovamento da una campagna del genere.
E nemmeno la temporanea popolarità che dovesse risultare a questa associazione, dopo questo scandalo, potrà minimamente giustificare questo orrore di aberranti proporzioni.