“Per ‘consumo all’aperto’ deve intendersi quello effettuato in esercizi dove i tavoli sono chiaramente posti all’aperto, in spazi senza alcuna copertura o con coperture mobili, ad esempio ombrelloni o tende, eventualmente in spazi dotati di strutture esterne comunque in grado di garantire un cospicuo e continuo ricambio dell’aria, ma non certamente in ‘stanze aperte’.
Gli spazi all’aperto sono verande, dehor, terrazze, tettoie, costruite all’aperto, strutture per loro definizione, ed autorizzazione, amovibili. Le stanze, invece, sono per definizione luoghi chiusi. Il fatto che una stanza possa avere delle finestre è del tutto ovvio, ma non basta aprire una finestra per rendere un locale idoneo ad ospitare pranzi o conviviali in questo drammatico periodo contraddistinto dalla pandemia da covid. Non abbiamo mai parlato di ‘stanze aperte’.
La nota ai sindaci è chiara. Occorre tuttavia che questo punto sia altrettanto chiaro alla pubblica opinione, altrimenti si rischia solo di creare confusione ed apprensione anche tra le autorità preposte al controllo”.
Lo affermano in modo congiunto l’assessore al Commercio e alle Attività produttive della Regione Toscana, Leonardo Marras, e il presidente dell’Anci Toscana e sindaco di Prato, Matteo Biffoni, in merito ad alcune errate notizie di stampa in virtù delle quali sarebbe stato possibile consumare pranzi in ristoranti o punti ristoro all’interno di locali con finestre o porte aperte.