Sono numerose le ricerche e i dati che confermano come i giovani, di qualsiasi fascia di età, abbiano visibilmente subito la situazione di emergenza sanitaria che ha portato alla sospensione delle attività educative, scolastiche e ludico ricreative. Gli studi parlano di problemi di ansia, disturbi del sonno e irritabilità che in alcuni casi sfocia in aggressività verso l’esterno, i genitori o anche verso se stessi. A questo dato si aggiunge quello dell’abbandono scolastico, una delle cause più importanti del disagio dei giovani. Il recente dato del 2020, pubblicato dal Ministero delle politiche giovanili, dice che 1 giovane su 10 tra i 15 e 19 anni non studia, non lavora e non è in formazione (Neet).
Anche nel territorio di San Giovanni Valdarno si registrano situazioni di forte criticità. Il Centro regionale di documentazione per l’ infanzia e adolescenza, rileva, sul nostro territorio, parametri negativi sul benessere dei ragazzi. Il nostro comune è uno dei più grandi della zona del Valdarno con due importanti poli scolastici che accolgono oltre duemila studenti. Situazioni e fenomeni di disagio sono state segnalate dai servizi sociali che hanno visto un incremento importante di accessi per problematiche correlate a soggetti minori, dai dirigenti scolastici che hanno riferito di episodi di aggressività nelle scuole, da singoli cittadini e da educatori del territorio responsabili di centri di aggregazione.
Questo ha spinto l’Amministrazione comunale, nel corso dell’anno passato, a coinvolgere sul tema del disagio i comuni della zona attraverso la Conferenza dei sindaci e la conferenza zonale dell’istruzione. Sono stati infatti organizzati, nelle scuole, nelle associazioni, nei luoghi di aggregazione, all’interno dell’azienda sanitaria, incontri ed approfondimenti dedicati.
“Nell’ambito delle politiche di welfare uno spazio importante è stato dedicato dalla Amministrazione Comunale ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze che sono stati coloro che hanno vissuto con maggiori difficoltà questi quasi due anni di pandemia – ha dichiarato Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno”. “L’assessorato alle politiche sociali e all’istruzione ha messo a punto una serie di progettualità che hanno lo scopo di intervenire in maniera concreta sulle difficoltà educative, formative, sociali dei giovani creando una sinergia efficace con gli enti, le istituzioni scolastiche e le associazioni che su queste tematiche lavorano da anni. Tra i progetti in fase di realizzazione mi preme ricordare il Centro educativo che partirà la prossima primavera e che sarà rivolto ai bambini e alle bambine ai ragazzi e alle ragazze della scuola elementare e media del territorio comunale che potranno trovare, nelle ore del pomeriggio presso l’istituto comprensivo Masaccio, un luogo accogliente per fare i compiti e anche per socializzare. Ringrazio l’assessorato al welfare e all’istruzione e gli uffici preposti per l’importante lavoro che hanno svolto e che stanno svolgendo proteso alla tutela e alla cura del patrimonio più importante che esiste in una comunità, le giovani generazioni”.
“Noi crediamo – ha aggiunto l’assessore alle politiche sociali, al welfare e all’istruzione Nadia Garuglieri – che un tema complesso come questo richieda una condivisione ampia, e, come suggerito da esperti del settore, in particolare una condivisione delle strategie in modo da mettere a sistema le offerte educative e le modalità di risposta che si intendono offrire sul territorio. Il Piano scuola 2020-2021, riconfermato nel piano scuola 2021-2022, proposto dal Ministero dell’istruzione, ha lanciato i Patti educativi di comunità come strumenti a disposizione per promuovere e rafforzare l’alleanza educativa, civile e sociale tra scuola e comunità educante. In particolare, si parla di ‘corresponsabilità educativa tra enti locali, istituzioni, terzo settore e scuole per definire insieme progetti didattici e pedagogici corrispondenti ai bisogni della comunità’. Questa, come altre volte abbiamo avuto modo di confermare, è la strategia che intendiamo perseguire che corrisponde al nostro modello di welfare civile o di comunità dove tutta la società si fa carico del benessere delle persone che in essa vivono. Un modello che si basa sulla valorizzazione di tutti i soggetti del territorio e sulla promozione delle reti di prossimità. Sulla base di questi presupposti stiamo promuovendo nel progetto educativo di zona, che gestiscono i comuni nell’ambito della Conferenza zonale dell’istruzione, la possibilità di sperimentare in via innovativa i patti educativi di comunità realizzando un’effettiva sinergia tra soggetti pubblici e privati proprio nell’ottica di promuovere e valorizzare il concetto di comunità educante”.
Progetti in atto
Importanti i progetti che, sulla base dei presupposti sopra indicati e sulla strategia che l’Amministrazione intende perseguire, stanno partendo a San Giovanni Valdarno
Centro Educativo dedicato ai minori di anni 14
Sarà aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 14,30 alle 18,30, con personale educativo esperto. E’ un servizio di sostegno ad attività educative e ricreative da realizzarsi dopo la scuola; dovrà prevedere attività non formali che possano essere occasione di socializzazione e apprendimento, diversificate per fasce di età e per bisogni individuali assolvendo così ad una funzione sociale ed educativa. Il Centro offrirà un servizio educativo con metodologie didattiche e laboratori specifici che includano i bisogni educativi speciali, le diversità di ogni genere incluse le disabilità. Lo spazio messo a disposizione dal Comune, al pian terreno della scuola media Masaccio, ha l’obiettivo di accogliere almeno 40 bambini, suddivisi in due fasce di età: scuole elementari e medie. Gli educatori del centro garantiranno un rapporto costante con i genitori, incontri di approfondimento con l’insegnante referente e una collaborazione continua con le assistenti sociali del comune, con i servizi, con le associazioni e gli enti del terzo settore del territorio.
Per la gestione è stata fatta una gara che si è appena conclusa. “Vale la pena – commenta l’assessore Nadia Garuglieri – sottolineare alcuni aspetti del capitolato di gara che rappresentano ulteriori elementi qualificati ed innovativi del progetto educativo che vogliamo realizzare nel territorio. In particolare, ‘una mappatura dei bisogni nell’ambito della comunità’. Dovranno essere rilevati i bisogni e le necessità educative espresse dai giovani del nostro territorio con particolare attenzione alla fascia di età che corrisponde al terzo anno della scuola medie, a garanzia di un servizio educativo mirato ai bisogni e non standardizzato. ‘Attività di supporto alla genitorialità’, rivolte a genitori ed insegnanti sui temi dell’educazione, dell’istruzione e dell’inclusione anche in collaborazione con le associazioni del territorio e le istituzioni pubbliche o private. Troviamo anche le ‘attività educative di strada’: durante il periodo estivo, quando il centro è chiuso, verranno organizzati giochi in piazza e attività ricreative nella comunità supportate dagli educatori”.
Progetto “scuola di cittadinanza e di comunità”.
E’ partito in questi giorni il progetto “Scuola di cittadinanza e di comunità”, con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini di San Giovanni Valdarno nella definizione degli spazi della città in cui migliorare la convivenza, in particolare dei giovani, anche attraverso la proposta di “patti di collaborazione con l’Amministrazione comunale”. I ragazzi potranno assumere il ruolo di “cittadini”, promotori di coesione sociale della comunità e risorsa. Un modo da un lato per rendere i giovani consapevoli e responsabili e, dall’altro, per fornire loro gli strumenti per fare comunità.
Progetto soccorso educativo
Continua anche per questo anno la collaborazione con i Licei Giovanni da San Giovanni per la realizzazione di attività di supporto educativo da realizzarsi nell’ambito dell’oratorio don Bosco.
Sia il progetto “Scuola di cittadinanza e di comunità” che il “Progetto soccorso educativo” prevedono attività che si svolgeranno nell’Oratorio Don Bosco come offerta formativa ed orientamento per i giovani che lo frequentano.
Corsi di formazione erogati dal Centro di Istruzione per adulti (Cpia) presso la sede dell’istituto Marconi
Grazie all’accordo con il Cpia di Arezzo, siglato nel 2021, sono partiti i corsi di formazione nella sede dell’istituto comprensivo Marconi. Oltre ai corsi di alfabetizzazione per la conoscenza della lingua italiana destinati ai cittadini stranieri e ad un corso per il conseguimento del biennio delle scuole superiori è partito un corso dedicato al conseguimento del diploma di scuola media seguito da un nutrito gruppo di minori.