“Anche in questo secondo anno di emergenza sanitaria – le parole del sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi – non abbiamo voluto mancare, come Amministrazione comunale, dall’onorare le celebrazioni della Festa della Liberazione che costituisce una ricorrenza importante per il nostro Paese”. Dal 1946, il 25 aprile si ricorda la liberazione d’Italia dal governo fascista e dall’occupazione nazista. E’ anche l’anniversario della Resistenza, festività dedicata al valore dei partigiani di ogni fronte che, a partire dal 1943, contribuirono alla liberazione del Paese.
A San Giovanni, le celebrazioni organizzate con la collaborazione di Anpi Valdarno, avranno due momenti distinti. Sabato 24 aprile, alle 9,30, il primo cittadino Valentina Vadi, insieme al sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni e al presidente di Anpi Valdarno Giuseppe Morandini, si recherà al Cippo di Santa Lucia per ricordare il brutale eccidio avvenuto il 24 luglio del 1944 – tre mesi prima della Liberazione di San Giovanni – nel quale vennero fucilati dai fascisti il giovane comandante Gian Maria Paolini, medaglia d’argento e della Resistenza, e i due partigiani Settimio Berton e Francesco Fiscaletti.
Domenica 25 aprile, sempre la mattina, il sindaco di San Giovanni e il presidente di Anpi Valdarno, Giuseppe Morandini porteranno una corona di alloro al Sacrario dei Caduti del cimitero urbano di San Giovanni Valdarno alle 10, e, alle 10,30, ne collocheranno un’altra sotto il loggiato di Palazzo di Arnolfo. Le celebrazioni, a cui sono state invitate le autorità militari e civili e le associazioni combattentistiche, si svolgeranno nel pieno rispetto delle norme anti Covid e senza la presenza del pubblico.
“La Resistenza e la Liberazione – ha dichiarato il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi – costituiscono le radici del nostro presente, e ognuno di noi, al di là delle appartenenze ideologiche, può dire a ragione, di ‘essere nato il 25 Aprile’, perché a partire da quella data per il nostro Paese cominciò una storia nuova, dopo oltre vent’anni di dittatura fascista e dopo cinque anni di una guerra rovinosa e disastrosa. E questo vale per l’Italia, per la Toscana e per il Valdarno. Il nostro è stato un territorio che ha dato un contributo significativo alla lotta partigiana contro i tedeschi ed i fascisti: tanti giovani, animati da valori ed ideali di libertà, uguaglianza, giustizia sociale e solidarietà partirono, dopo l’Armistizio, alla volta dei monti ed entrarono nelle brigate partigiane. E una volta liberata San Giovanni ed il Valdarno nell’estate del 1944, nel febbraio del 1945 partirono di nuovo per dare il proprio contributo per la liberazione delle città e delle terre oltre la linea gotica, ancora occupate dai nazifascisti. In questo 25 aprile – ha concluso il sindaco – un pensiero particolare vorrei indirizzarlo alla memoria dei sangiovannesi e dei valdarnesi caduti per la libertà. A tutti loro, e a quanti come loro non dubitarono neppure un attimo da quale parte stare e combattere dopo l’8 settembre del 1943, va tutta la nostra gratitudine e il nostro autentico sentimento di riconoscenza”.