La Festa della Toscana è sempre stata per il Comune di Cavriglia un momento di incontro fondamentale, in particolare tra gli amministratori e gli studenti, tra il governo del territorio e il mondo della scuola.
Dal 2000, nel corso di tutti questi anni, l’Amministrazione Comunale ha in effetti saputo riconoscere in essa un vero laboratorio di educazione alla convivenza civile, trasformando la Festa in un appuntamento irrinunciabile di Scuola con la esse maiuscola, appunto.
Nata pertanto per per ricordare una grande conquista di civiltà e come simbolo della moderna Toscana, questa festa ha sempre rappresentato per la Comunità cavrigliese, e proprio per i cittadini più giovani, un evento per interrogarsi e discutere sul nucleo dei valori civili da preservare, trasmettere e promuovere.
Quest’anno, considerata l’attuale pandemia e l’impossibilità di creare eventi in presenza, il messaggio partirà simbolicamente dal palazzo comunale illuminato dei colori del Gonfalone della Regione Toscana.
La speranza è che quest’anno rappresenti un “unicum” per un evento che ha visto gli amministratori impegnati sempre in prima linea sul campo di diritti, delle libertà, della tolleranza, ma anche della valorizzazione delle identità e sono state soprattutto al centro di esperienze radicate e percorsi formativi più ampi.
Negli anni, nel giorno della festa della Toscana, che ricorda l’abolizione della pena di morte nel Granducato, Cavriglia ha visto la recitazione dell’Editto da parte di Alessandro Benvenuti, l’attivazione di corsi di avviamento allo studio di uno strumento, la realizzazione di pubblicazioni come “Quadri del risorgimento valdarnese” o il “Quaderno dei diritti” da parte degli studenti.
Aspettando dunque che passi la pandemia e che il mondo scolastico e non solo tornino alla normalità, Cavriglia sceglie i colori bianco e rosso per illuminare il proprio Palazzo Comunale come omaggio ad una data che tornerà presto ad essere celebrata direttamente da tutti gli studenti.