E’ ancora calda l’estate negli ospedali delle province di Arezzo, Siena e Grosseto. A un mese dall’annuncio dello stato di agitazione da parte dei sindacati NurSind, NursingUp e Unione sindacale di base, le tre sigle sindacali hanno distribuito al personale sanitario un vademecum, mentre nella giornata di ieri sono stati affissi degli striscioni all’ingresso dei presidi per denunciare la difficile situazione nella quale si trovano a lavorare ormai da troppo tempo i sanitari dell’area della Toscana sud-est.
“E’ arrivato il momento di costringere l’Azienda ad assumere il personale necessario a garantire una qualità decorosa dell’assistenza e dei servizi – si legge nel documento -.
E’ giunta l’ora in cui infermieri, Oss, tecnici sanitari, ostetriche, amministrativi e ogni lavoratore del comparto, scendano in campo e diano il loro contributo affinché la direzione aziendale sia costretta a garantire ciò che ormai da troppo tempo chiediamo e per cui abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale:
assunzioni, sicurezza, migliori condizioni di lavoro e sicurezza nella cura dei pazienti”.
Poi NurSind, NursingUp e Unione sindacale di base scendono nello specifico delle azioni consigliate ai propri iscritti e simpatizzanti.
“Stop a qualsiasi tipologia e prestazionedi lavoro straordinario – prosegue la nota -, strumento attraverso il quale le lavoratrici e i lavoratori vengono sottopagati, sfruttati e spinti verso il cottimo.
Basta rientri e pretese illegittime di cambio turno: se vi vengono richiesti pretendete un ordine di servizio scritto e segnalatecelo. Stop alle attivazioni improprie della pronta disponibilità: controllate accuratamente, se vi chiamano, che sia per una vera urgenza e non per sostituire assenze già conosciute e se succede segnalatecelo.
Infine la richiesta di recupero ore: se avete più di venti ore in eccedenza fate immediatamente richiesta di uno o più giorni di recupero per i mesi di settembre e ottobre o chiedete il pagamento di tutte le ore accumulate. Non permettiamo all’Azienda di continuare a sfruttarci e mettere a rischio ogni giorno la nostra professionalità e la nostra salute”.
Uff. Stampa Nursind Toscana