di Stefano Pezzola
Guido Crosetto non usa il fioretto.
In una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica pochi giorni fa aveva anticipato l’intenzione di difendersi legalmente contro chiunque avesse sollevato la questione di un suo presunto conflitto di interessi.
Nell’intervista, parlando del mondo della Difesa, avendo guidato l’AIAD la Confindustria dell’Aerospazio, alla domanda “non ritiene ci sia un conflitto di interessi?” Il neo ministro e co-fondatore di Fratelli d’Italia ha risposto “ho lasciato ogni incarico, come prevede la legge, e andrò anche oltre, uscendo da società dove potrei rimanere. Dunque, la risposta è no e d’ora in poi ho deciso di tutelarmi legalmente contro chiunque lo scriverà. Ho accettato di fare il ministro, sacrificando decenni di lavoro. E pretendo rispetto. Tra l’altro il mio ruolo principale era quello di aiutare le aziende italiane all’estero. Lavoravo accanto ai governi e ai ministri della Difesa, dalla Trenta alla Pinotti a Guerini, che dunque non erano mai controparte. È evidente che non esista alcun conflitto di interessi“.
Oggi è passato direttamente dalle parole ai fatti.
Guido Crosetto non ha perso tempo e con un cinguettio ha annunciato la prima azione legale.
Risponde l’on. Chiara Gribaudo (PD) con un altro cinguettio.
Mi perdoni l’ardire on. Gribaudo, Lei afferma di intravedere nell’azione del Ministro Crosetto una “clava contro la stampa libera“.
Se un titolo di un articolo del quotidiano La Stampa oggi è “A cosa serve la commissione di inchiesta sul Covid?” non intravede un serio problema nella stampa nazionale?
Lei afferma la necessità di “tutelare l’onorabilità dei giornalisti“.
Se un titolo di un articolo dello stesso quotidiano il 25 ottobre 2022 era “Quei rigurgiti NoVax che negano il progresso” a quale onorabilità o deontologia fa di preciso riferimento?
Infine Lei insinua che il Ministro Guido Crosetto “ha una strada idea di democrazia“.
Forse dimentica la strana idea di democrazia che ha il partito al quale appartiene ovvero il Partito Democratico (PD).
Provo a rinfrescarle la memoria ricordandole che il nostro Paese sta vivendo una grave epidemia di sfiducia nei confronti delle autorità politiche, le cui raccomandazioni anche a livello scientifico sono ormai ritenute inaffidabili.
Parto da alcuni assunti incontrovertibili.
La chiusura delle scuole nella primavera del 2020 era difendibile, ma il protrarsi delle chiusure dopo l’agosto del 2020 è stato un grave errore.
L’obbligo vaccinale è stato insensato.
L’idea che il vaccino fosse necessario per far tornare i bambini e gli adolescenti alla normalità è stata particolarmente inquietante.
Vaccinare operatori sanitari e insegnanti sotto i 50 anni è stata una follia.
Le prove a supporto dell’obbligatorietà delle mascherine nella popolazione generale erano scarse, per non dire inesistenti: si sarebbero dovuti eseguire studi randomizzati e quelli fatti hanno mostrato efficacia ridotta.
L’inutilità delle misure di contenimento “draconiane” è confermato dal drammatico dato dei decessi nel nostro Paese.
L’implosione dei sistemi ospedalieri è stata palesemente dovuta a una difficoltà che perdurava da anni dovuta anche ai tagli economici subiti dal sistema.
L’abuso del green pass, ecco la vera “strana idea di democrazia“.
Le numerosissime intimidazioni a volte sfociate in vere e proprie azioni disciplinari condotte nei confronti di tutti coloro che hanno cercato di analizzare i dati da punti di vista non allineati con le politiche governative, ecco la vera “strana idea di democrazia“.
L’incapacità di ISS e del governo di interpretare correttamente e comunicare i dati, ecco la vera “strana idea di democrazia“.
Il negare le migliaia di reazioni avverse al vaccino mRNA Covid-19, ecco la vera “strana idea di democrazia“.
Finanziarie con miliardi di euro una guerra in Europa inviando armi, senza neppure provare a parlare di pace, ecco la vera “strana idea di democrazia“.
Quindi sia gentile on. Gribaudo non parli di “pessimo segnale” perché i cittadini di questo meraviglioso Paese hanno visto i loro diritti fondamentali sospesi per oltre tre anni in nome della scienza e con la benedizione sul Partito al quale appartiene che di Democratico, mi perdoni, non ha davvero piu’ nulla.