Continuano senza sosta i servizi mirati alla prevenzione ed alla repressione dei reati in materia di stupefacenti da parte dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno. Nell’ultimo periodo, in particolare, la Compagnia Carabinieri di San Giovanni Valdarno ha intensificato il proprio impegno in tema di prevenzione sulle condotte alla guida, con particolare riguardo ai controlli volti ad arginare l’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti dei soggetti che si mettono alla guida di un’autovettura. Tra i molteplici interventi compiuti nei giorni scorsi, le condotte più gravi sono state quelle cui si sono travati di fronte i Carabinieri della Stazione di Bucine.
L’equipaggio era impegnato in un servizio perlustrativo e preventivo svolto nell’arco notturno, in supporto alle gazzelle dell’Aliquota Radiomobile, costantemente sul territorio, a vegliare nella notte sulla tranquillità del sonno dei cittadini. Quando l’operazione è scattata, erano da poco passate le tre e mezza della notte. I militari si trovavano nel territorio del comune di Montevarchi, in prossimità della strada che conduce al Ponte Leonardo.
Ad un certo punto hanno notato transitare, a fari spenti, una Fiat Panda grigia, con a bordo un gruppo di giovani. Insospettiti per l’orario e per l’andatura dell’autovettura – che procedeva a bassa velocità, quasi come sembrasse esitare man mano che si approssimava all’autovettura di servizio dell’Arma – i Carabinieri decidevano quindi di procedere al controllo.
A bordo dell’auto venivano identificati quattro giovani, tutti poco più che ventenni, e tutti valdarnesi. Interpellati sul motivo della loro presenza in loco, e sulle modalità di svolgimento della serata, i quattro denotavano sin da subito un evidente nervosismo, motivo per cui i Carabinieri decidevano di effettuare una perquisizione personale, e di estendere il controllo anche ai vari vani e cassetti del veicolo.
L’intuizione si dimostrava ben presto corretta, perché gli operanti rinvenivano nel vano della maniglia della portiera anteriore sinistra un involucro in plastica, contenente otto involucri di sostanza stupefacente del tipo “hashish”, per un ammontare complessivo di 8,60 grammi. Considerata la media riscontrata mediante l’attività sul campo, con un siffatto quantitativo di stupefacente avrebbero potute essere confezionate tra le 8 e le 17 dosi da vendere sul mercato al dettaglio.
Atteso che lo stupefacente era stato ricondotto alla disponibilità del giovane che era stato controllato alla guida, i Carabinieri decidevano di sottoporre quest’ultimo anche alle analisi di laboratorio atte ad accertare l’eventuale presenza di oppiacei o cannabinoidi nell’organismo. Messo di fronte a tale prospettiva, però, il giovane si rifiutava categoricamente di seguire i militari operanti presso la struttura ospedaliera più vicina, forse pensando che, così facendo, avrebbe potuto aggirare il controllo.
Invece, così facendo, si garantiva un secondo addebito penale (come sempre accade in questi casi, dato che il rifiuto è sostanzialmente equiparato, per legge, ad un accertamento con esito positivo). Il giovane, infatti, veniva portato dai Carabinieri in caserma per i rilievi dattiloscopici e gli accertamenti di rito, all’esito dei quali, di fronte al palese quadro indiziario, scattava inevitabilmente il deferimento in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, nonché per rifiuto di sottoporsi ad accertamento per l’uso di stupefacenti (reato previsto dal Codice della Strada).
La sostanza stupefacente è stata sottoposti a sequestrato. Le dosi di hashish verranno sottoposte alle previste analisi chimiche, dalle quali sarà possibile determinarne l’esatta natura, ed auspicabilmente acquisire qualche elemento d’aiuto per risalire alla provenienza.