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Finissage con Antonio Natali a Palazzo Pretorio

di Laura Privileggi

“La terra di Figline e Incisa 1387-1901 capolavori restaurati” la mostra d’arte  inaugurata nel mese di novembre 2011 si è conclusa sabato 20 febbraio.  Grande successo di pubblico, con un’alta percentuale di visitatori, nonostante le restrizioni legate alla pandemia”.

Sabato pomeriggio, finissage della mostra, alla presenza del Sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai, dell’Assessore alla Cultura Dario Picchioni e dei curatori della mostra. Ospite  l’ex direttore della Galleria degli Uffizi Antonio Natali, ideatore del progetto “La città degli Uffizi”.

 L’esposizione, spiega Dario Picchioni, è stata concepita non solo come “viaggio ideale” alla scoperta delle opere d’arte del territorio ma, come un tour vero e proprio attraverso le mura, le pievi, le chiese, i fiumi, le vallate, i personaggi in esse rappresentati. L’evento, organizzato in collaborazione con la sezione Soci Unicoop Valdarno Fiorentino, ha chiuso i battenti dedicando un approfondimento ai capolavori in mostra  (datati tra il 1387 e il 1901) e in gran parte restaurati negli ultimi 40 anni e, su tutte le altre mostre che si sono svolte al Pretorio, iniziative  di grande valore artistico che hanno coinvolto Figline negli ultimi 16 anni”.

Antonio Natali  ha spiegato l’importanza e l’utilità di questi “viaggi itineranti” che dal 2006 al 2015 hanno portato nei comuni del territorio fiorentino opere provenienti dal prestigioso museo facendole conoscere a moltissime persone, insegnanti e studenti.  Ricordiamo gli appuntamenti passati:

“Arte a Figline, dal Maestro della Maddalena a Masaccio” che tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 ha portato in mostra  sculture e dipinti culturalmente e qualitativamente più significativi  della produzione artistica del territorio e degli immediati dintorni, del periodo compreso tra la seconda metà del Duecento e la prima metà del Quattrocento”.

Infine, la mostra “Arte a Figline: da Paolo Uccello a Vasari” che, a cavallo tra il 2013 e il 2014, ha portato nelle sale del Pretorio pittura e scultura fra Quattro e Cinquecento, con l’aggiunta di una miniatura del museo della Collegiata proveniente dalla Confraternita locale di San Lorenzo.”

“ Nella riserva degli Uffizi, ha sottolineato Natali, vi sono molte opere di assoluto tenore poetico e qualitativo, non a caso titolate “I mai visti”. Sono opere che spesso hanno legami stretti coi paesi nei dintorni, non solo immediati, di Firenze.

Nel 1982 per la prima volta,  parlai  di una possibile “Città degli Uffizi”. L’iniziativa nacque  per dare visibilità ad un patrimonio artistico meno conosciuto ma grazie ai loro depositi, gli Uffizi di Firenze oggi  si aprono alle terre limitrofe, favorendone, una più diffusa conoscenza”. “Questo progetto,  rappresenta la realizzazione di un mio sogno, un sogno che ha tutte le carte in regola per essere apprezzato dai visitatori. Oggi purtroppo non si va nei musei per conoscere ma per sbalordire. La “Città degli Uffizi”  è una invenzione di tendenza necessaria, una priorità  che deve essere valorizzata sempre più tra i giovani fin dai primi anni di scuola. I programmi scolastici italiani, non sono all’altezza del patrimonio artistico che abbiamo in italia. I turisti sono numerosi  ma  le loro presenze non sono determinanti. Non basta salire sulla cupola del Brunelleschi per osservare un bel paesaggio, bisogna studiare e visitare  le opere sul territorio, sconosciute ai più,  come ad esempio il Cenacolo di Andrea del Sarto poco pubblicizzato ma di uno splendore unico.  Le grandi  mostre innovative come questa di Figline, sono quelle che contano e che danno un incitamento, uno sprone alla voglia di cultura. E’del tutto evidente, ha concluso  Natali, che i nostri governi non sono stati ancora capaci di far conoscere al mondo e nemmeno ai nostri concittadini, i tanti tesori artistici  da valorizzare e da amare,  come fossero versi di una poesia di cui ti innamori. Non come qualcosa di inanimato da osservare e basta”.

Presenti al finissage Angelo Tartuferi , Nicoletta Pons e Giovanni Serafini curatori curatori della mostra.

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