Dopo gli anni bui della pandemia sono tornati a San Giovanni tutti gli eventi tradizionali legati al Carnevale, dalla sfilata dei carri mascherati, agli sbandieratori dei borghi e sestrieri fiorentini di Figline, fino al pranzo degli Uffizi presso i saloni della Basilica. E, il mercoledì delle ceneri, giorno di digiuno e astinenza dalla carne, arriva la festa della Salacca. Obiettivo degli organizzatori è quello di tornare ai fasti di un tempo, quando tutte le iniziative collegate al Carnevale sangiovannese rappresentavano un appuntamento irrinunciabile per grandi e piccini e raccoglievano nelle vie del centro e nelle lame dell’Arno migliaia di persone.
Come da tradizione, le manifestazioni si concluderanno il 22 febbraio con la Festa della Salacca, organizzata dalla Pro Loco sangiovannese con il patrocinio del Comune di San Giovanni Valdarno. L’evento è dedicato al pesce simile all’aringa ma meno pregiato e costoso. Basti pensare che è stato per molti secoli l’unico pesce, non dell’Arno, accessibile per gli abitanti dell’entroterra toscano. Malgrado la restrizione alimentare imposta dalla Quaresima, la Salacca era considerata una festa a tutti gli effetti, poiché era una delle poche occasioni per poter mangiare pesce, alimento prezioso.
In caso di maltempo l’evento si svolgerà in viale Giotto.
“Tornare a festeggiare insieme la Salacca – ha dichiarato il presidente della Pro Loco di San Giovanni Massimo Pellegrini – ci riempie di gioia e ci fa mettere definitivamente alle spalle un periodo molto difficile. Aspettiamo tutti i Sangiovannesi nelle lame del nostro grande fiume per vivere insieme una giornata che rievochi una delle più importanti tradizioni del nostro territorio”.