Home L'editoriale Faccio piovere quanto voglio con il cloud seeding

Faccio piovere quanto voglio con il cloud seeding

Dubai è uno dei paesi più secchi al mondo, con temperature che raggiungono tranquillamente i 50 gradi.
Anni fa, per un servizio, mi ero stupito di quanto tenacemente annaffiassero dei giardini per strappare al deserto qualche scampolo di vegetazione.
Da qualche tempo hanno deciso di puntare sulla pioggia a comando.
Quando il servizio meteo scorge un certo numero di nuvole promettenti fa decollare droni specializzati che le bombardano con scariche elettriche che trasformano il vapore dallo stato gassoso a quello liquido, acqua insomma.
Oppure ottengono lo stesso risultato sparando addosso alle nubi ioduro d’argento che le fa addensare inducendo la precipitazione. 
Cloud seeding si chiama, vale a dire inseminare e nuvole, farci nascere dentro temporali à la carte.
La tecnica, capitolo del più ampio libro dell’ingegneria climatica, vale a dire modificare per via tecnologica le condizioni climatiche del pianeta, non è nuova.
L’avrebbero utilizzata i cinesi per l’inaugurazione delle Olimpiadi del 2008 per far piovere altrove e risparmiare lo stadio dove si teneva la cerimonia di apertura.
Oppure sulle piste di sci del Colorado per creare nevicate più copiose.
Esperimenti sono stati fatti anche in Italia.
A quanto pare funziona sempre meglio.
Anche se resta l’obiezione generale contro il Geoengineering, ovvero che invece di affrontare a monte le cause del riscaldamento si intervenga a valle sugli effetti“.
Parole scritte non dal solito complottista che da anni sostiene la presenza di scie chimiche nei nostri cieli, ma dal giornalista Riccardo Staglianò sul Venerdì di Repubblica il 27 agosto 2021.

Faccio piovere quando voglio?
Si va bene, lo scrive anche il quotidiano la Repubblica.
Ma adesso non è che ne stiamo abusando provocando disastri in nome del nuovo dogma chiamato Cambiamento Climatico?
Scrive la giornalista Maddalena Loy: “questa immissione a rotta di collo di ossessive campagne marketing su temi che toccano la vita dei cittadini – prima quella sul vaccino mRNA Covid-19, poi gli asset militari nei Paesi che producono le modifiche del clima che fa lievitare gli investimenti green – è troppo frenetica: finirà che il signor Rossi e la casalinga di Voghera si stuferanno di obbedire come cagnolini di Pavlov alla moda del momento- che sia vaccinista o climatica – e dalle istituzioni non compreranno più nulla. Ma se i prodotti saranno imposti, forse sarà troppo tardi?“.

Exit mobile version