Nella notte appena trascorsa i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Valdarno – supportati dai colleghi della Stazione di Terranuova Bracciolini – hanno tratto in arresto un cinquantenne pregiudicato di origini palermitane, ma da tempo stanziato nel Valdarno. L’uomo – che in teoria doveva trovarsi ristretto in regime di arresti domiciliari a Castelfranco Piandiscò – è stato sorpreso mentre si aggirava nel quartiere di Ponte alle Forche di San Giovanni Valdarno.
L’intervento dei militari dell’Arma è giunto nel corso di uno dei consueti servizi di controllo del territorio, volti a vigilare sulla sicurezza dei cittadini, con particolare riguardo alle aree più impegnative dell’area valdarnese. I militari sono stati allertati dalla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di San Giovanni Valdarno, ove, nel cuore della notte, era giunta la segnalazione di una persona sospetta che si aggirava in località Ponte alle Forche di San Giovanni Valdarno.
Una volta giunti sul posto, dopo alcuni giri di ispezione negli angoli più nascosti della zona, le pattuglie si imbattevano, appunto nell’odierno arrestato. Subito riconosciuto dagli operanti, e interrogato circa la propria presenza in loco, l’uomo (che teoricamente avrebbe dovuto trovarsi nella propria abitazione di Castelfranco Piandiscò, in regime di arresti domiciliari) non ha potuto rappresentare nessuna motivazione lecita.
Proprio a Ponte alle Forche, del resto, il pregiudicato (con alle spalle trascorsi penali per spaccio di sostanze stupefacenti ed altri delitti) era stato arrestato nell’ottobre scorso. Il provvedimento era stato preso all’esito di una violenta lite in famiglia, nel corso della quale l’uomo aveva percosso e minacciato la convivente dell’epoca. La successiva perquisizione domiciliare aveva consentito ai Carabinieri operanti di rinvenire, celato all’interno della lavastoviglie, un vero e proprio piccolo arsenale, costituito da un fucile da caccia a canne mozze e 9 proiettili del medesimo calibro. Gli ulteriori approfondimenti, svolti dai Carabinieri quella stessa notte, avevano consentivano di accertare che l’arma era provento di furto, atteso che la stessa era stata trafugata anni prima a Bucine.
Nella circostanza, quindi, il pregiudicato era stato tratto in arresto per detenzione illegale di arma comune da sparo, alterazione di armi (al fucile erano stati segati il calciolo e la canna, evidentemente al fine di renderlo più facilmente occultabile e maneggiabile), ricettazione e maltrattamenti contro familiari e conviventi. Tradotto in carcere ad Arezzo, vi aveva trascorso alcuni mesi, prima di vedersi concedere gli arresti domiciliari, scontati presso un’abitazione di Castelfranco Piandiscò. Fino all’episodio di ieri notte, quando l’uomo è stato tratto in arresto per evasione. Nei prossimi giorni è previsto il giudizio con rito direttissimo.