di Laura Privileggi
Degrado e sporcizia a Figline. Ma quali sono le strade più sporche, quelle che più di altre risentono delle pessime abitudini dei passanti e di chi vi abita? Sono soprattutto le zone periferiche del centro, dicono gli abitanti, Corso Vittorio Veneto ad esempio è tra i primi in classifica:
“Oltre all’odore sgradevole emanato dalla rete fognaria, camminando lungo i marciapiedi dissestati che portano alla piazza principale del paese o verso la chiesa di Ponterosso percorrendo il Corso in senso contrario, in questa strada si può trovare di tutto. In mezzo o ai bordi dei marciapiedi vengono gettati fogli di carta, lattine, bottigliette di plastica, mozziconi di sigarette e chi più ne ha più ne metta. Insomma non è piacevole attraversare questa zona del paese e nemmeno viverci assicurano: “Davanti al cancello di casa troviamo spesso, raccontano, cartoncini di bibite usate, molto probabilmente lasciati lì apposta”.
“Crediamo che certi comportamenti siano da imputare alle nuove generazioni, poca attenzione da parte delle famiglie e della scuola nell’insegnare ai ragazzi il vivere civile. Ma a volte il buon esempio e l’educazione non basta.”
“Corso Vittorio Veneto è sprovvisto di cestini per la spazzatura, scarseggiano contenitori anche di fronte alla scuola materna di via Piave dove, accanto alle panchine della piccola aiuola adibita a giardinetto si possono trovare spesso resti di cibo avvolti nella carta. Ma il degrado, è da attribuire principalmente alla mancata educazione”.
“Basta recarsi al nord, qualcuno sostiene, la situazione è diversa: disciplina ovunque, nelle strade, nella manutenzione delle facciate, nell’estetica urbana. E’ praticamente impossibile, ad esempio, trovare panni tesi sulle finestre.”
Senza pretendere troppo e lasciando perdere per un attimo l’estetica di una facciata, basterebbe che a Figline regnasse la pulizia e forse qualche maggior controllo”.
Camminando per le strade di Figline e lasciando Corso Vittorio Veneto la situazione non cambia molto, Piazza Marsilio Ficino, è esonerata dall’immondizia ma si sa è il salotto buono del paese. “Vengo volentieri a fare spese in piazza, dice Cristina, elegante signora, qui si respira ancora un’aria ordinata”.
Recandoci verso via degli Orti come non raccogliere la testimonianza di chi attraversa tutti i giorni la passerella che conduce alla stazione ferroviaria? La situazione è insostenibile dicono, ci sono molti pericoli, siringhe abbandonate, fazzoletti di carta imbevuti di sangue: a chi dobbiamo rivolgerci? Nella frazione del Matassino la situazione è la stessa, discariche a cielo aperto. Qui, ci sono i volontari del Comune che tutti i giorni cercano di tenere pulita la zona e che in questo lungo periodo di pandemia purtroppo non hanno potuto lavorare come fanno di solito a causa delle restrizioni e del lochdown.
Abbiamo creduto opportuno chiedere ai cittadini quale sia la loro reazione di fronte ad un degrado che purtroppo coinvolge non solo il paese di Figline ma sta prendendo piede ovunque: “ Il 70% degli intervistati risponde che è venuto meno il senso civico. Troppa superficialità, indifferenza nelle persone. Il 30% non sa darsi una spiegazione”.
Allora cosa fare per rendere i centri abitati più puliti? La parte essenziale spetta all’Amministrazione Comunale e agli organi preposti ma la popolazione può e deve cooperare. Come? Non imbrattando i muri, non gettando a terra tutto quello che non serve più creando così delle vere e proprie discariche a cielo aperto, disapprovando chi fa orecchie da mercante con multe salate”.
L’attenzione delle politiche pubbliche al fenomeno delle aree di degrado urbano risale a molto tempo fa, ha seguito le evoluzioni delle città nella storia. Il primo esempio moderno di una politica urbana, che si riconduca in qualche maniera anche al problema del degrado risale all’ottocento, in Italia come in Europa, nacque allora l’esigenza di trovare soluzioni per migliorare sia qualitativamente che quantitativamente le condizioni di quartieri degradati attraverso interventi che a quel tempo erano realizzati esclusivamente da enti privati. Oggi riusciremo a vincerla questa battaglia e lasciare alle nuove generazioni un mondo pulito? Riusciremo a ristabilire l’ordine e la pulizia grazie ad una educazione che a quanto pare oggi è assente? Riusciremo a farlo con il contributo costante e vigile delle nostre Amministrazioni pubbliche?